RAPINA DAVANTI AL CONAD MAZZINI, DUE SULMONESI A GIUDIZIO

Con l’accusa di rapina aggravata dall’uso dell’arma e furto aggravato in concorso, due sulmonesi Giuseppe Serva, 27 anni e Maurizio Ventresca, 49 anni, sono stati rinviati a giudizio questa mattina dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Daniele Sodani. La prima udienza dibattimentale è fissata per il prossimo 26 maggio davanti al collegio del Tribunale. I due sulmonesi sono accusati di fatti risalenti al 9 febbraio di due anni fa, quando la titolare della parafarmacia del supermercato Conad di viale Mazzini, aveva appena chiuso il locale e si apprestava a salire sulla sua auto. La donna aveva con sè l’incasso della giornata, oltre ad una borsa con il computer e i documenti. La donna si trovò davanti un uomo con un coltello tra le mani. Temendo il peggio la donna offrì subito l’incasso della giornata, nel tentativo di salvare documenti e computer. Ma l’uomo non accettò, prendendosi la borsa con documenti e computer, per poi fuggire verso il complice che lo attendeva a bordo di un furgone bianco, rubato poco prima lungo la circonvallazione orientale. di un furgone bianco, rubato poco prima sulla circonvallazione orientale. Una scelta, quella dei malviventi di lasciare la cospicua somma di denaro nelle mani della donna, che lasciò molti dubbi in sospeso.  Dubbi che la squadra anticrimine del commissariato di via Sallustio, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, è riuscita a chiarire attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza e i riscontri fotografici. Un’operazione non facile perché la vittima aveva tracciato un sommario identikit della persona che aveva imbracciato il coltello per rapinarla. Ed è per questo che gli avvocati della difesa, Silvia Iafolla e Andrea Marino, hanno puntato proprio su questo particolare, sulla descrizione della donna rapinata che non identifica il rapinatore. La linea difensiva è stata incentrata anche sui tabulati telefonici che dimostrano come, nell’orario in cui si è verificato il furto del furgone, i due interagivano in continuazione. Come pure i legali hanno fatto notare al giudice la labile scaltrezza dei due soggetti che hanno preso il pc e hanno lasciato alla persona offesa la cospicua somma in contanti. Ma il gup ha dato ragione agli investigatori ritenendo di rinviarli  a giudizio per spregiudicatezza e la violenza con cui i due imputati hanno messo a segno la rapina.