PD: CRISI COME PSICODRAMMA, “AGOGNATO” L’ARRIVO DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO

Ormai secondo il Pd sulmonese non c’è altro sbocco alla crisi se non quello dell’arrivo del commissario prefettizio al Comune di Sulmona. “La città è allibita di fronte all’ultima fuga dagli Uffici comunali dell’ennesimo dirigente di un settore tra i più rilevanti,  assiste ormai rassegnata, ripiegata su se stessa. Incredula dell’incapacità condita da reiterata ignavia di cotanti e tali rappresentanti comunali, prigioniera di un incubo dal quale non si intravede al momento il lieto fine con l’arrivo di un quanto mai agognato commissario prefettizio”. Ad affermarlo sono i democratici, prendendo spunto dalle recenti vicende che segnano la politica locale, con l’ultima seduta consiliare a palazzo S.Francesco. Ma dice poco altro il Pd, riassumendo i fatti dell’ultima seduta consiliare. “In buona sostanza, l’ artefice di questa Giunta definita, bontà sua, di “Salute Pubblica” che aveva anticipato alla vigilia un chiarimento definitivo, prendendo atto sostanzialmente di un fallimento pressoché totale, si è dedicato per circa un’ora all’imitazione  patetica di un sé stesso dei bei tempi andati, con una oratoria ormai biascicata del politico all’ultima spiaggia (non fosse altro che per motivi anagrafici), con la sola preoccupazione di rivendicare, ancora una volta, l’appartenenza ad un Partito che lo ha bandito una volta per tutte dalle sue fila” sottolinea il Pd mentre il sindaco “di contrapposto, in preda ad isterìa da perdita di posto di lavoro probabilmente, quasi avesse vinto un concorso nell’Ente locale che per puro caso comporta l’obbligo di indossare una fascia tricolore in alcune pubbliche circostanze, in rappresentanza di una comunità di circa 25.000 unità. Un primo cittadino che ha urlato quasi battendo i piedi di non volersi dimettere, indispettita dallo sfarinarsi di una maggioranza consiliare trascinatasi stancamente tra innumerevoli crisi nel corso dei giorni, mesi ed anni fin qui trascorsi, dal momento della sua elezione”.