FAMIGLIA VIVE IN UN TUGURIO SENZA ACQUA, LUCE E GAS

Sono costretti da mesi a vivere in un tugurio, senza gas per la cucina e per il riscaldamento, senza luce e ultimamente senza nemmeno l’acqua. Questo ĆØ il dramma di una famiglia sulmonese, madre e due figli, residenti in un piccolo appartamento in viale Stazione centrale, che lanciano un appello al sindaco Annamaria Casini e all’Asl, perchĆ© siano aiutati a superare un lungo momento di gravissima difficoltĆ , che rischia di peggiorare di giorno in giorno. La madre affetta da diabete ĆØ insulinodipendente. Il dramma che vive la famiglia sarebbe stato causato da una ā€œmorositĆ  incolpevoleā€Ā  per effetto diĀ  una situazione di sopravvenuta impossibilitĆ  a provvedere al pagamento del canone di locazione in ragione della riduzione assai consistente della capacitĆ  di reddito della famiglia. ā€œSono titolare di una piccola pensione, di soli quattrocento euro al mese e devo mantenere me stessa e due figli disoccupati ā€“ sottolinea la donna ā€“ ho fatto presente alle istituzioni e a persone che contano questa situazione ormai ai limiti della sopravvivenza ma non ho avuto finora risposta, nemmeno un cenno di solidarietĆ  concreta per aiutarci a superare queste pesanti difficoltĆ  che subiamo, giorno e notteā€. Un minimo di sussistenza viene offerto loro dalla sede della Caritas. ā€œMa ā€œnon si vive di solo paneā€ – dice la donna ā€“ quando sei senza riscaldamento nĆ© energia elettrica e non hai acqua per bere, cucinare e lavarti, il nutrimento, di cui sono grata alla Caritas, non puĆ² bastareā€. ā€œNon posso rischiare la vita, non accetto nemmeno di pensare che questo dramma possa finire in tragedia, per me e per i miei figli, a causa di tanta indifferenza e della solita burocrazia, che ignora evidentemente la nostra sofferenzaā€ conclude la donna, con tono accorato, amareggiata di attendere da tempo una risposta o almeno un cenno di attenzione e di solidarietĆ  concrete, “da parte di chi dovrebbe agire per risolvere situazioni di grave bisogno che rappresentano un vero dramma per chi le vive”.