LA DIGNITA’ DELLE PERSONE PRIMA DI TUTTO

La tragedia di Ousmane, il giovane pastore africano ucciso dalle esalazioni di monossido di carbonio, sprigionate da un braciere, acceso per tenere in caldo l’ambiente nel quale alloggiava, accanto ad una stalla, suggerisce diverse riflessioni. Non ĆØ il momento di prediche buoniste o di giudizi affrettati. Ma ĆØ il momento che tutti, istituzioni, associazioni, semplici cittadini, comincino a pensare e provvedere piĆ¹ spesso a chi versa in condizioni di estrema necessitĆ , condannato anche da burocrazia e da tanta indifferenza. Se gli ultimi vivono in mezzo a noi ĆØ doveroso aprire gli occhi sulla loro condizione. E non solo davanti a fatti drammatici, che invocano giustizia e ritorno a valori, come la tutela della dignitĆ  delle persone, calpestati quotidianamente da una societĆ  sempre piĆ¹ egoista e materialista. Guardare agli ultimi significa immedesimarsi di piĆ¹ nella loro condizione di pesante disagio, anche nelle semplici contingenze quotidiane, lontano dai riflettori della cronaca, sperando che l’indignazione di questi giorni non sia di nuovo annientata da indifferenza e da gretto disinteresse verso questi drammi e verso chi patisca condizioni spesso anche disumane. Dal canto loro le istituzioni deputate a controlli facciano opera di prevenzione e quando occorre impongano il rispetto delle leggi violate da chi sfrutta il lavoro e calpesta la dignitĆ  di “poveri”, quale che sia il colore della loro pelle o la loro nazionalitĆ  e cultura. Prima di tutto, sia chiaro, viene la dignitĆ  della persona.