“PRIMO LIVELLO PER OSPEDALE DI SULMONA”, SCOCCIA TEME BLUFF DA REGIONE
Il primo livello per l’ospedale di Sulmona potrebbe essere solo un bluff propagandistico della giunta regionale. Il sospetto viene avanzato dal consigliere regionale Marianna Scoccia, alla luce di quanto emerso dalla seduta di ieri della quinta commissione del Consiglio regionale, nel corso della quale l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì ha presentato in linea generale e senza approfondimenti nel dettaglio il piano di riordino della rete ospedaliera abruzzese già trasmesso al Ministero della Salute. “Il tema della sanità in Abruzzo viene ancora trattato con estrema approssimazione dalla giunta regionale”. E’ l’amara constatazione del consigliere Scoccia. “Di fatti l’assessore Verì, malgrado la promessa di una puntuale illustrazione dei documenti inviati al Ministero, si è limitata ad esporre sei slides guardandosi bene dal fornire la bozza del nuovo Piano e, nonostante l’esiguo materiale, la commissione è stata chiusa prima che venisse spiegato tutto” sottolinea Scoccia. “Durante l’illustrazione l’assessore ha dichiarato che l’Ospedale di Sulmona verrà “allineato alle funzioni di primo livello” – prosegue il consigliere regionale – ho sempre ritenuto il presidio ospedaliero di Sulmona un punto cardine del territorio, e, raccogliendo le istanze dei cittadini, sono stata promotrice di una risoluzione a favore di un Dea di I^ livello per l’ospedale SS. Annunziata, tuttavia la dichiarazione dell’assessore non è sufficiente”. “All’esplicita richiesta, infatti, di prendere visione del nuovo Piano e soprattutto della Tabella C per constatare se l’ospedale di Sulmona venga dotato di 13 unità operative diventando ufficialmente ospedale di I^ livello e non solo presidio con funzione di primo livello è stato risposto con un imbarazzato e imbarazzante no” rivela Scoccia. “Corre l’obbligo di sottolineare come questo singolare atteggiamento elusivo oltre a ledere i diritti del consigliere per esprimere la propria funzione, sanciti all’art.30 comma 2 dello Statuto, dia adito a forti dubbi e speculazioni – spiega il consigliere Udc – Il rischio, neanche tanto remoto, è che tutto si riduca ad un mero bluff propagandistico con il sentore che per un vero Dea di I^ livello Sulmona debba affidarsi ad una dea bendata. Allargando il quadro a livello provinciale non cambia l’opprimente sensazione che si stia navigando a vista, l’assenza della Tabella C non consente di osservare il nuovo assetto degli ospedali di Avezzano e Castel di Sangro, nessuna indicazione su reparti e posti letto, impedendo di capire la direzione che il Governo intenda dare a ciascun nosocomio. Scarse, scarsissime informazioni anche sulla ventilata formazione di Dea di II^ livello, l’ospedale San Salvatore dell’Aquila diventerà presidio di alta complessità assistenziale insieme agli altri 3 ospedali nei capoluoghi di provincia, non è dato sapere però come questi presidi interagiranno fra loro per formare i Dea di II^ livello”.