ITALIA VIVA, POLEMICA SUI CONSORZI DI BONIFICA PER PORRE VETI

Appena due giorni fa, nel suo esordio sulla scena politica locale, Italia Viva, per bocca del deputato Camillo D’Alessandro, aveva precisato che veti per impedire ingressi nel nuovo partito non ce ne sarebbero stati. La smentita alle affermazioni del deputato viene subito dall’attacco che il neonato partito del Centro Abruzzo ha mosso al consigliere regionale Marianna Scoccia, prendendo a pretesto la battaglia dell’esponente Udc sulla riforma dei consorzi di bonifica. Un modo per esprimere quel veto verso l’ipotesi, piĆ¹ volte ventilata in queste settimane, di un ingresso dell’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo nel partito di Renzi. “Scoccia sembra molto preoccupata per il maggior costo che, a suo dire, si porrebbe a carico dei consorzi di bonifica e quindi degli agricoltori.Ā Una parsimonia questa che, tuttavia, emerge con strategica intermittenza – afferma Italia Viva –Ā Non ĆØ un mistero per nessuno, infatti, che il consorzio di bonifica di Pratola Peligna che gravita sull’area di riferimento o della coppia Scoccia-Gerosolimo, ha ritenuto di dispensare uno stipendio faraonico al direttore unico di oltre 120.000 euro annui, pari al doppio di quello corrisposto ai propri direttori dai consorzi di bonifica di Avezzano e Vasto.In sostanza, il direttore del consorzio (che annovera stabilmente poco piĆ¹ di una decina di addetti), percepisce un compenso pari o superiore a quello che le amministrazioni pubbliche corrispondono a dirigenti che hanno incombenze imparagonabilmente maggiori”. Italia Viva nota poi che “proprio in questi giorni, ĆØ stata disposta nello stesso consorzio peligno, anche lā€™assunzione di un funzionario amministrativo avvocato al quale viene corrisposto uno stipendio annuo di oltre 75.000 euro, addirittura maggiore di quello percepito dal alcuni direttori di altri consorzi di bonifica regionali”. “Tutto questo avviene in un ente che versa in situazioni finanziarie tuttā€™altro che floride e che riesce a sopravvivere solo grazie ai considerevoli esborsi da parte degli agricoltori ed ai fondi di rotazione regionali. CosƬ come avviene in un territorio attraversato da una gravissima crisi occupazionale, ma che riesce, evidentemente grazie alle scelte “illuminate” di taluni decisori politici, a garantire lautissime retribuzioni solo a pochi “fortunati” – continua Italia Viva –Ā La questione ĆØ stata sottoposta, invano, anche all’attenzione della Commissione Garanzia della Regione.
A questo punto, sarebbe opportuno che la Sig.ra Scoccia, a meno di essere affetta da una vistosa forma di strabismo, volgesse il suo sguardo in casa propria, sulla gestione del Consorzio di Pratola Peligna e sugli stipendi che i suoi fedelissimi, posti ai vertici dellā€™ente, hanno dispensato ad alcuni dipendenti”. “Diversamente, la posizione assunta sul progetto di riforma dei Consorzi da parte della consigliera, da sempre fieramente professatasi ā€œragazza di destraā€, ha tutto il sapore di una squallida ritorsione contro la Lega, che evidentemente sulle decisioni della maggioranza regionale non le fa toccare palla, condannandola alla marginalitĆ  politica come marginali e di ā€œbottegaā€ sono gli interessi da lei finora perseguiti e tutelati” conclude Italia Viva.