TORNA IN LIBERTÀ IL BRACCIO DESTRO DI MANIERO, ERA DETENUTO NEL CARCERE DI SULMONA
Torna in libertà Marietto Pandolfo, ex braccio destro del boss della mala del Brenta Felice Maniero, l’irriducibile che non si è mai pentito e che ha trascorso in carcere 25 anni proprio a causa del suo boss al quale, dal carcere aveva giurato vendetta. Pandolfo ha lasciato il carcere di Sulmona, dove ha trascorso buona parte della sua detenzione, l’altro giorno ma è stato subito accompagnato nella casa di lavoro di Vasto dove trascorrerà un periodo da internato prima di rientrare a far parte a tutti gli effetti della società. Lo scrive oggi il quotidiano Il Centro in un articolo di CLAUDIO Lattanzio. I magistrati infatti vogliono tenerlo ancora sotto controllo proprio perché Marietto Pandolfo era considerato l’uomo più feroce e risoluto della prima organizzazione mafiosa autoctona del Nord Italia. Ha passato la sua vita tra rapine milionarie e quintali di cocaina fino alla mattina del 7 dicembre del 1994, quando fu arrestato dopo che proprio il suo ex padrino Faccia d’angelo, lo aveva venduto alla polizia insieme agli altri 500 affiliati alla mala veneta. Un tradimento che Pandolfo non ha mai mandato giù tanto che in più occasioni ha giurato che si sarebbe vendicato. Nel processo davanti al giudice Marietto Pandolfo ha detto: “Me ne dia tanti di anni che quando esco io ho un solo obiettivo”. In pratica una vendetta giurata contro il ‘pentito’ Felicetto che dopo essersi rifatto una vita con un altro nome, è finito in carcere il 19 ottobre scorso con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della compagna. Le manette sono scattate dopo la denuncia della vittima, secondo il nuovo Codice rosso, contro le violenza sulle donne. L’ex criminale, che ha 55 anni, da sette era tornato in libertà: la scelta di collaborare con la giustizia, in seguito all’ultima cattura nel 1995, gli era valsa, infatti, un importante sconto di pena. E più volte, proprio in relazione alle minacce ricevute dai suoi ex colonnelli e in particolare da Pandolfo, Maniero aveva detto:
“Se vengono a colpo sicuro mi fanno fuori ma se com’e inevitabile devono fare un sopralluogo li uccido prima io”. Ora i magistrati con la misura della casa di lavoro adottata nei confronti di Pandolfo, vogliono verificare se gli anni passati in carcere possano aver portato l’ex braccio destro di Maniero a mitigare il suo carattere irruente, in modo da farlo tornare in società con la sola voglia di riscatto e non con quella di vendetta.