IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI PENALIZZERA’ SOPRATTUTTO L’ABRUZZO

Il taglio del numero dei parlamentari riduce drasticamente la rappresentanza di alcune regioni in Parlamento prima tra tutte l’Abruzzo. La riflessione in queste ore agita gli ambienti della politica regionale, non proprio entusiasti dell’approvazione imminente del provvedimento. Attualmente lā€™Abruzzo con circa un milione e 308.000 abitanti, elegge 21 parlamentari, 14 deputati e 7 senatori. Quindi un deputato ogni 94mila abitanti ed un senatore ogni 187mila. Con la riforma ormai prossima al traguardo l’Abruzzo dimezzerĆ  la propria pattuglia parlamentare. Da 21 eletti si passerĆ  ad 11: 7 deputati e 4 senatori.Ā Sarebbero queste, secondo le prime proiezioni, le conseguenze della riforma costituzionale, approdata alla Camera, per il taglio del numero dei parlamentari, allo scopo di ridurre il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200. La riforma ĆØ stata promossa con grande decisione dal Movimento 5 Stelle ed ĆØ uno dei cardini su cui poggia la recente intesa che ha dato vita al governo Conte bis, tra M5S e Pd. Ma proprio due esponenti pentastellati abruzzesi,Ā Gianluca Vacca, ex sottosegretario ai Beni culturali nel governo Conte I, edĀ Andrea Colletti, non solo nonĀ nascondono leĀ loro perplessitĆ  sulĀ provvedimento ma ne sono apertamente critici. L’Abruzzo infatti sarĆ  particolarmente penalizzato dalla riforma conĀ una riduzione del numero dei seggi parlamentari a disposizione di circa il 39,3%, rispetto adĀ una media nazionale, nel confronto cn altre regioni, del 36,5%. Numeri che hanno un significato politico ineludibile, da non sottovalutare. PerchĆØ laĀ riduzione della pattuglia parlamentare, in buona sostanza, secondo queste proiezioni, significherĆ Ā anche l’allargamento del divario cheĀ giĆ  segna ampie distanze tra istituzioni e cittadini. Figurarsi poi le aree interne dell’Abruzzo, quelle piĆ¹ spopolate della regione, che saranno vittime anche di questa riforma. NĆØ sarebbe di consistenza significativa il risparmio che il taglio del numero dei parlamentari produrrebbe a vantaggio delle casse pubbliche. Probabilmente avrebbe prodotto maggiori benefici la riduzione di tanti privilegi di cui deputati e senatori godono e continueranno a godere.