TAGLIO DEL BOSCO, SINDACO DI CANSANO: DENUNCIA DI “SALVIAMO L’ORSO” PRETESTUOSA

Sarebbe solo pretestuosa la denuncia dell’associazione “Salviamo l’orso” sul taglio del bosco di Cansano, almeno secondo il sindaco Mario Ciampaglione. “ParlareĀ di devastazione ĆØ assolutamente fuori luogo stante che si sta procedendo alla ā€œcoltivazioneā€ del bosco in questione che negli ultimi anni stava diventando inaccessibile allā€™essere umano – spiega Ciampaglione – ricordo che il taglio sta avvenendo fuori dal Parco Maiella ed ĆØ fuori da siti di interesse comunitario (SIC), quindi in area priva di qualsiasi vincolo ambientale; ricordo ancora che il patrimonio boschivo di Cansano ammonta a 1950 ettari e quasi il 90% allā€™interno del Parco Maiella e che dette aree, per sensibilitĆ  ambientale dellā€™Amministrazione, sono a gestione del Parco stesso e da diversi decenni sono preclusi totalmente tagli boschivi, anche a carattere colturale, e solo nel restante 10% ( circa 20 ha) vengono realizzati interventi selvicolturali a finalitĆ  ā€œcivicheā€.Ā “ƈ utile precisare che si ĆØ intervenuti sulle particelle assestamentali n. 41/42/43 di estensione totale pari a 152 ettari, dove, circa 30 anni or sono, ĆØ stato praticato un taglio di utilizzazione di un bosco ceduo – precisa il sindaco – come si legge nel progetto approvato dagli Uffici Regionali, lā€™intervento selvicolturale in fase di realizzazione ĆØ ascrivibile ad un ceduo matricinato adattato secondo i principi del taglio ā€œsaltamacchione modificatoā€ tecnica che ha significato che dei 152 ha di bosco preso in esame ĆØ stato progettato un taglio di utilizzazione di un ceduo su soli 27 ha e nelle limitate aree (circa 3 ha), dove i popolamenti forestali risultano piĆ¹ differenziati e vigorosi poichĆ© vegetanti in stazioni dotate di maggiore fertilitĆ , ĆØ stata prescritta la conversione ad alto fusto mentre la restante parte del bosco ( circa 120 ha) ĆØ stata esclusa da qualsiasi intervento selvicolturale.Ā Situazione, questa ottimale, ai fini dellā€™incremento della biodiversitĆ  e della possibilitĆ  di incrementare notevolmente, per la differenziazione degli ambienti, il numero di nicchie ecologiche, conciliando le esigenze ambientali e faunistiche con quelle gestionali ed economiche a favore dei naturali residenti;Ā  e dunque non si comprende come si possa parlare di devastazione”. Il sindaco inoltre sottolinea che i residenti sono stati ascoltati, anche perchĆØĀ “a differenza di ā€œaltriā€,Ā  il paese lo vivono”, e “tutti hanno affermato che la zona di cui si parla non ĆØ assolutamente la preferita dagli orsi, e men che meno dallā€™orsa Peppina;Ā  in essa si sono potuti constatareĀ  solo dei passaggi certamente inferiori che in altre zone del territorio,Ā  e comunque,Ā  nel caso gli orsi volesseroĀ  scegliere quelle zone come temporanea area di rifugio e di alimentazione troveranno ancora lā€™habitat che, a parere dellā€™associazione, preferirebbero”. Inoltre Ciampaglione afferma che “il progetto di taglio in essere ĆØ assolutamente in linea conĀ  il Testo unico Ā in materia di foreste e filiere forestali, laddove allā€™articolo 1 fissa il principio ā€œLa Repubblica riconosce il patrimonio forestale come parte del capitale naturale nazionale e come bene di rilevante interesse pubblico da tutelare e valorizzare per la stabilitĆ  e il benessere delle generazioni presenti e futureā€,Ā  mentre tra le finalitĆ  lā€™articolo 2 recita: ā€œpromuovere la gestione attiva e razionale del patrimonio forestale nazionale al fine di garantire le funzionalitĆ  ambientali, economiche e socio-culturale”. Ciampaglione conclude ricordandoĀ all’associazione “Salviamo l’orso” e al suo presidente, Stefano Orlandini, che “ogni tanto bisogna pensare anche agli uomini, alle difficoltĆ  dei piccoli Comuni e che amministrare significa anche dover scegliere se mantenere in ordine i conti dellā€™ente o salvaguardare i luoghi che potenzialmente alcune specie animali potrebbero preferire”. Il sindaco quindi invita Orlandini a rileggere con attenzione il progetto di taglio, evitando di denunciare le scelte dell’amministrazione comunale come poco rispettose dell’ambiente Ā ed “in realtĆ  fatte con la dovuta attenzione a conciliare, come giĆ  detto, ā€œle esigenze ambientali e faunistiche con quelle gestionali ed economicheā€. Ā