LE NOZZE AI TEMPI DI BRAVEHEART
di GIULIANA SUSI
Suoni di cornamusa, flauti e violini che evocano mondi fiabeschi e magici, fatti di creature affascinanti e misteriose, temute e rispettate, allegre melodie ritmate che raccontano di guerrieri poeti, condottieri scozzesi e di un’Irlanda dalle accattivanti saghe e tradizioni pagane. EreditĆ celtica. Mescolanze dell’immaginario collettivo a metĆ tra storia e leggenda, che cedono volentieri il passo al fantasy medievale di tradizione celtica. Se chiedi chi erano i Celti, salta fuori un collage tra storia e fantasia, che va da Asterix a Vercingetorige. ClichĆ© di una cultura di massa, che, qualche anno fa, cavava dai buchi la convinzione fantasiosa di chi voleva la Padania figlia dei Celti. Riferimenti scemati, poi, nel post-senatur. A proposito di cultura celtica, il cui retaggio oggi affascina e contagia, voglio raccontarvi delle nozze celtiche celebrate in quel di Sulmona.Ā Pamela e Marco. Pauriel e Odherir.Ā Metti unāassolata giornata dāagosto, una location dal verde brillante di prateria ai piedi del Morrone, una lunga tavolata dāispirazione celtica, tra bevande degli Dei e ricette dāepoca, invitati in costume stile Braveheart, con tanto di kilt in coraggiosa tradizione scozzese. E le nozze ai tempi di William Wallace dal āCuore Impavidoā diventano suggestive, inusuali e affascinanti, trasportando amici e parenti in Ā epoche remote a noi poco conosciute. Nulla ĆØ lasciato al caso: la musica, affidata agli ormai famosi Rota Temporis,Ā la danza, gli strumenti, lāarredo, le panche, gli abiti, gli addobbi, i suppellettili e le emozioni. Eh giĆ , perchĆ© sono le emozioni le protagoniste. Eā ālāamor che move il sol e lāaltre stelleā. La forza spirituale dell’unione ĆØ quella che sancisce il momento piĆ¹ intenso, come ogni matrimonio che si rispetti: lo scambio delle promesse. Davanti ai testimoni (gli spiriti guardiani, che incarnano i quattro elementi) e al āDruidoā che ha celebrato le nozze, un tramite tra gli uomini e gli Dei detentore della cultura del popolo celtico.Ā Come da rituale: porge il calice, suona il corno e stringe attorno a un candelabro a tre fiammelle le mani degli sposi, tenute insieme da un laccio (antica usanza scozzese e irlandese). Una pietra (tradizione scozzese) riporta incisi i loro nomi: Pamela āPaurielā della casata Marrama e Marco āOdherirā della casata Gagliardi. Ogni gesto un significato, ogni oggetto un simbolo.Ā Il fatidico sƬ, nel prato di FrangiĆ³ al Casale, rievoca il rituale celtico, che chiama in causa tutte le forze naturali che regolano l’universo, fatto di scambi di promesse, di nastri che uniscono mani e di cerchi sacri degli invitati che circondano gli sposi.Ā āIn nome di Eru iluvatar e di tutti i suoi spiriti noi giuriamo di amarci e di essere una cosa sola, per lāeternitĆ ā. E terra, aria, fuoco e acqua rendono ancora piĆ¹ magica lāatmosfera, giĆ carica di significati, sulla convinzione cheĀ la natura sia alla base dellāesistenza e che lāanima si manifesti anche tra gli alberi, il sole, la montagna, i ruscelli, suggellando il legame con lo spirito della terra. Ecco perchĆ© chi opta per lāunione celtica celebra le nozze nella natura, pur sapendo che nellāordinamento italiano ha solo valore simbolico e non legale. Pamela e Marco, che nel centro storico di Sulmona hanno dato vita a unāoriginale e accogliente āLocanda di Mezzoā, in zona Bonomini, ispirata proprio al fantasy medioevale, dopo questa splendida cerimonia, dichiareranno il loro amore ufficialmente nei prossimi giorni. Come legge comanda. āSuona il corno. Ha inizio il banchettoā. Anno runica 2019.