“SALVIAMO L’ORSO”: FERMARE IL TAGLIO DEL BOSCO A CANSANO

Il blocco immediato del taglio del bosco in località “La Difesa” di Cansano è stato chiesto dall’associaizione “Salviamo l’orso”. “Alcuni soci  di Sulmona ci hanno segnalato un taglio boschivo in corso in località “La Difesa” in Comune di Cansano ed abbiamo quindi fatto un sopralluogo rimanendo esterrefatti – sottolinea Stefano Orlandini – si tratta infatti di un bosco di cerro che a seguito di tagli effettuati in passato, di conversione da ceduo a fustaia, ha in molti tratti assunto di nuovo un aspetto naturale e costituisce per l’orso marsicano sia un’ importante area di rifugio che un’area di alimentazione ricca di risorse trofiche. Il bosco si trova fuori dai confini del Parco ma è praticamente adiacente ad esso. L’area negli ultimi anni è sempre stata frequentata da più di un orso specialmente in questo periodo e nello scorso autunno , come fu verificato da i tecnici del parco nazionale Maiella, è  stata area di rifugio ed alimentazione per l’orsa Peppina ed i suoi tre cuccioli per più di un mese e mezzo con la possibilità  che vi abbia avuto anche la tana in cui ha svernato con i suoi piccoli”. L’area ricade da anni per intero nella zona classificata come ZPC con le relative regolamentazioni per l’attività venatoria che al suo interno è ammessa ma con regole particolari che ne limitano l’impatto su una specie cosi importante e delicata come l’orso marsicano. “Non solo, grazie alla sensibilità dimostrata dai cacciatori dell’ATC di Sulmona e dal loro presidente Marco Del Castello, che spontaneamente rinunciarono lo scorso anno ad andare a caccia in quell’area, fu possibile garantire pace e tranquillità all’orsa più famosa d’Abruzzo, la prima a partorire tre preziosissimi cuccioli lontano dalla core area della specie, il PNALM”. Secondo l’associazione si è quindi “all’assurdo o meglio alla schizofrenia: la stessa regione prima si preoccupa che la caccia non disturbi l’orso e poi, come se niente fosse, autorizza la devastazione del bosco stesso rendendo inutile il sacrificio dei cacciatori ed il lavoro dei biologi del PNM e della Riserva del Monte Genzana che tanto hanno investito su Peppina”.Quel bosco, ormai quasi maturo, è  ricco di risorse alimentari per l’orso che si sta preparando al letargo invernale e che lo frequenta assiduamente  nel periodo di Ottobre-Novembre ma adesso viene trasformato nuovamente in un ceduo, con un taglio praticamente a raso e rilascio di una matricina di dimensioni ridicole ogni 30 alberi tagliati se non addirittura di più ( vedere foto allegate al comunicato). Gli alberi piu’ vecchi e grandi vengono tutti tagliati , probabilmente le vecchie matricine e questo comporterà una vera e propria devastazione dell’area” spiega Orlandini motivando la richiesta di fermare il taglio del bosco.