PACE FISCALE NEGATA AGLI ABRUZZESI, M5S ACCUSA LA GIUNTA MARSILIO

“Beffati i cittadini abruzzesi che speravano di poter usufruire della pace fiscale. La Regione Abruzzo, infatti, non ha aderito né al condono saldo e stralcio, né alla rottamazione Ter,  per quanto riguarda il mancato pagamento del bollo auto”.  A rivelarlo è Marco Cipolletti, consigliere regionale del M5S, che prosegue: “L’ente regionale guidato dal presidente Marsilio doveva emanare apposito provvedimento entro la data del 31 luglio ma non lo ha fatto. Adesso i cittadini abruzzesi, a differenza di tutte le altre regioni italiane, non potranno usufruire delle agevolazioni fiscali previste. Una grave mancanza da parte del presidente della Regione e della sua Giunta, che ha disatteso una promessa fatta in campagna elettorale, e adesso i contribuenti dovranno subire una disparità di trattamento rispetto a tutti gli altri cittadini”.
“Il governo con il “decreto Crescita” in vigore dal 1° maggio 2019  in cui, all’articolo 15 denominato “estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali”, aveva esplicitamente permesso agli enti con gestione della riscossione in concessione, tra cui la Regione Abruzzo con Soget spa, la possibilità di deliberare l’inclusione nella rottamazione delle ingiunzioni fiscali notificate dal 2000 al 2017. In sostanza il dettato normativo permetteva anche alle Regioni e agli Enti locali di concedere ai propri cittadini la definizione in misura agevolata dei debiti tributari. In virtù del citato articolo, gli Enti locali interessati potevano far ammettere i propri contribuenti alla definizione agevolata, emanando un apposito provvedimento entro 60 giorni dall’entrata in vigore del citato Decreto Crescita, dandone comunicazione sul proprio sito entro 30 giorni”. “Nella stessa delibera – conclude il consigliere regionale pentastellato – la Regione Abruzzo doveva, tra l’altro, stabilire il numero di rate e le relative scadenze, le modalità e il termine con cui il contribuente poteva aderire alla rottamazione e, infine, la data entro cui veniva data al cittadino contezza del debito complessivo da pagare in virtù della definizione agevolata. Così non è stato per l’imperdonabile inerzia della Giunta Marsilio e a farne le spese saranno i cittadini abruzzesi”.