Rischia di rivelarsi un boomerang la denuncia che ha dato la stura all’inchiesta sui cani sepolti abusivamente nel canile comunale. Nell’esposto-denuncia depositato il 13 marzo scorso alla caserma dei carabinieri di Sulmona, Mara Pelino 53enne di Introdacqua, ha infatti ammesso di aver partecipato insieme al compagno Giuseppe Porziella alla sepoltura di alcuni cani morti nel periodo in cui lei e il suo compagno lavoravano come volontari, aiutando la presidente dell’associazione Code Felici, Gabriella Tunno, (al momento unica indagata nella vicenda), nella gestione del canile. “Ricordo che tra il 31 luglio e il 2 agosto del 2016”, scrive Mara Pelino nell’esposto, “alcuni cani del canile morivano e la Tunno li metteva all’interno del congelatore presente all’interno del garage. Dopo aver riempito il congelatore di questi cani morti, ha chiamato il mio compagno Giuseppe Porziella, per effettuare uno scavo dove metterci i cani morti. Alle operazioni abbiamo partecipato io, il mio compagno Porziella che ha scavato la fossa e poi ricoperto e la signora Tunno che li metteva dentro. Questi cani morti la Tunno li metteva all’interno di sacchi neri di plastica della spazzatura e poi li infossava. Di queste operazioni il servizio veterinario della Asl di Sulmona non ne sapeva nulla”. Dichiarazioni che potrebbero ritorcersi contro gli stessi estensori della denuncia in quanto hanno ammesso di aver avuto parte attiva nella sepoltura dei cani. Anche se al momento nell’inchiesta aperta su segnalazione della Pelino, c’è solo un’indagata: la gestrice del canile comunale Gabriella Tunno.