ASL CONTINUA A PERDERE DIPENDENTI, ALLARME DELLA CGIL

LA Asl n. 1 L’Aquila-Sulmona-Avezzano continua a perdere posti di lavoro. Cresceranno le difficoltà per i servizi sanitari, soprattutto nel periodo estivo. Per questo venerdì prossimo, 12 luglio, la Cgil terrà un presidio nei pressi del Cup dell’ospedale dell’Aquila, dalle 10 alle 12.  A certificare il dato è il conto annuale riferito al 2018 che fa segnare una perdita di 226 dipendenti nel biennio 2016/2018 di cui 160 unità lavorative nel 2018 rispetto all’anno 2017. “Da questo conto annuale, risultano in forza all’Asl 3223 lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato rispetto ai 4053 previsti dalla dotazione organica del 2014 – precisa la Cgil –  Detta dotazione, risultava di per se già carente di ulteriori 277 unità lavorative necessarie al rispetto della L. legge 161 del 2014 in tema di riposi obbligatori. Ne consegue una carenza complessiva pari a 1107 unità di personale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, una vera e propria emergenza”. In particolare risultano cessati dal lavoro, per l’anno 2018, 229 unità lavorative, risultano contestualmente assunte, nello stesso periodo, solo 69 unità con una perdita netta pari a 160 posti di lavoro, pari ad un turnover del 30%. Tale drammatica carenza di personale risulta essere parzialmente compensata con il ricorso al lavoro precario. “Evidenziamo un’incongruenza rispetto al calo strutturale del rapporto di lavoro a tempo
indeterminato ed un ricorso massiccio all’utilizzo di lavoratori interinali per un costo che passa da 2 milioni e 252.285 euro dell’anno 2016 a 7 milioni 110.001 euro dell’anno 2018. A fronte di tale consistente aumento di spesa, rileviamo altresì una inspiegabile diminuzione del costo del personale attinto dalle graduatorie vigenti per l’assunzione di lavoratori a tempo determinato – continua il sindacato – contestualmente emerge, sempre dal conto annuale, un inesorabile innalzamento dell’età media dei lavoratori in forza, infatti il 20,2% hanno un’età compresa tra i 60 ed i 64 anni di età, il 23,2% dei lavoratori hanno un’età compresa tra i 55 ed 59 anni ed il 19,6 % tra i 50 ed i 54 anni di età, per un dato complessivo che vede oltre il 63 % dei lavoratori con
un’età superiore ai 50 anni”. Dal quadro sopra descritto si evince che nelle prossime imminenti annualità, cesseranno dal servizio ulteriori 300 unità lavorative l’anno. Infatti oltre ai pensionamenti ordinari i
lavoratori potranno beneficiare nel triennio 2019/2021, della cosiddetta “quota 100”. “Tale circostanza sta generando da una parte inaccettabili condizioni di lavoro per il personale in servizio, dall’altra una costante diminuzione delle prestazioni sanitarie – spiega la Cgil –  nell’intero territorio provinciale che si configura con un inevitabile prolungamento delle liste di attesa e l’interruzione di servizi alla popolazione, come per es. lo screening mammografico per la prevenzione per i tumori alla mammella ed il servizio CUP presso il
Comune di Tornimparte”. Inoltre, come avviene tutti gli anni, la cronica carenza di personale comporterà la
chiusura di servizi e reparti per il periodo estivo.