MEDICO MULTATO DALLA ASL, ECCO COME SONO ANDATI I FATTI

Sulla vicenda del medico sanzionato dalla direzione sanitaria dell’Asl dell’Aquila-Sulmona-Avezzano interviene Pietro Grossi, con una sua lettera, definendosi “persona informata dei fatti” e facendo chiarezza, dal suo punto di vista, su quanto accaduto. Anzitutto, tiene a precisare Grossi, l’inadempienza contestata dalla direzione sanitaria dell’Asl riguarda un medico di continuitĆ  assistenziale, quella piĆ¹ comunemente nota come guardia medica e non un medico di famiglia. Inoltre l’Asl che ha giustamente sanzionato il medico per non aver espletato il proprio turno, dimentica perĆ² le proprie inadempienze, su quanto dovuto alle guardie mediche. “Facciamo un po’ di chiarezza. Il Servizio Sanitario Nazionale prevede lā€™assistenza sanitaria dei cittadini italiani sul territorio attraverso una convenzione con i medici di Medicina Generale (Medici di famiglia) durante lā€™orario diurno e feriale. Tale assistenza, senza soluzione di continuitĆ , viene garantita attraverso la stessa convenzione ma con i medici di ContinuitĆ  Assistenziale (ex Guardia Medica) che coprono le urgenze dalle 20 alle 8 di tutti i giorni feriali e lā€™intero orario nei festivi e prefestivi” premette Grossi.Ā Negli articoli di questi giorni si ĆØ fatto riferimento ad un medico di Medicina Generale che non si ĆØ presentato in ambulatorio dove i pazienti lo stavano aspettando invano. “Questa perĆ² non ĆØ la veritĆ  dei fatti. La notizia ĆØ stata ripresa dallā€™albo pretorio della ASL Avezzano Sulmona Lā€™Aquila in cui ĆØ stata pubblicato il verbale integrale e che ĆØ accessibile a tutti – continua la nota – giĆ  dal titolo di quanto pubblicato sullā€™albo : ā€œMedico di Medicina Generale incaricato nel settore della ContinuitĆ  Assistenziale presso la sede di Pratola Peligna. Sanzione disciplinareā€ si evince che non si tratta di un medico di base (Medico di famiglia) ma di un medico di ContinuitĆ  Assistenziale e che la sanzione irrogata ĆØ riferita ad un turno di guardia medica non espletato e non ad una mancanza di presenza in ambulatorio negli orari previsti. Non voglio giustificare questa mancanza ma ridare forma e lustro ad una veritĆ  sbiadita usata ad altro scopo. Chi ha sbagliato si ĆØ assunto le proprie responsabilitĆ  – tra lā€™altro autodenunciandosi – e ne ha pagato le conseguenze (cosa che accade di rado in questo Paese dove la responsabilitĆ  ĆØ latitante ormai da anni )”. Secono Grossi in alcuni casi si ĆØ fattaĀ “di tutta lā€™erba un fascio, per fare da richiamo morboso per i lettori assetati di malasanitĆ  oppure frasi roboanti come: ā€œUna decisione che vuole essere un segnale preciso da parte della direzione sanitaria contro la lotta all’assenteismo, vera piaga nelle strutture pubbliche e sanitarieā€.
“Un segnale preciso da parte della direzione sanitaria, la stessa, unica in tutta la regione, che dal 2009 disattende lā€™AIR (Accordo Integrativo Regionale) per quanto attiene il pagamento delle indennitĆ  di rischio (circa 500 euro mensili) ed altre voci ma poi si basa sullo stesso quando ne ha convenienza – continua Grossi – la stessa direzione sanitaria che sarĆ  motivo di sciopero e disagio per gli utenti nelle prossime settimane a causa delle sue inadempienze perpetrate negli anni e che lā€™ha vista essere condannata ripetutamente davanti al tribunale del lavoro e a risarcire i medici. E chi pagherĆ  in questo caso? Chi irrogherĆ  la giusta sanzione ai responsabili di queste decisioni? Silenzio. Su quello che avviene ogni giorno, sui sacrifici che fanno i medici di ContinuitĆ  Assistenziale per garantire il servizio in sedi insicure e prive dei requisiti minimi tollerabili di vivibilitĆ  con una paga oraria non commisurata di certo alle responsabilitĆ  che si assumono, che non ammette maggiorazioni anche se svolta di notte e nei festivi, con contributi ridotti allā€™osso, di questo, chi ne parla? Questo non fa di certo notizia, non cattura lā€™attenzione dei lettori. Altro a quanto pare, anche al costo di sacrificare la veritĆ : si!” conclude Grossi.