SANITA’, IN AREA PELIGNA UN ANNO DI ATTESA PER VISITA ENDOCRINOLOGICA E COLONSCOPIA

Liste d’attesa, vecchio male della sanità anche in Abruzzo rischia di aggravarsi per le carenze sempre più consistenti di personale infermieristico. L’allarme viene lanciato di nuovo dalla Cgil provinciale che cita alcuni esempi per rendere l’idea dei tempi di attesa cui sono sottoposti i pazienti dell’Asl Avezzano-L’Aquila-Sulmona. I primati negativi, stando ai dati diffusi dalla stessa Asl, nel suo portale, spettano proprio all’area peligna con quasi un anno di attesa, 360 giorni, per una visita endocrinologica e 345 giorni per una colonscopia. Ma vediamo l’elenco completo. Per un test cardiovascolare da sforzo sono necessari 210 giorni di attesa nell’area dell’Aquila; per una visita gastroenterologica nell’area Peligna sono necessari 182 giorni di attesa; per una Tac addome completo con e senza mezzo di contrasto, per l’area Peligna, sono necessari 178 giorni di attesa, per l’area marsica 157, mentre per l’area L’Aquila 269 giorni; per una ecografia della tiroide per l’area Peligna, sono necessari 268 giorni di attesa, mentre per l’area L’Aquila 253 giorni; per una visita dermatologica per l’area L’Aquila sono necessari 168 giorni di attesa; per una visita fisiatrica per l’area L’Aquila, sono necessari 282 giorni di attesa; per una ecografia della mammella monolaterale per l’area Peligna, sono necessari 280 giorni di attesa, per l’area Sangrina 232, mentre per l’area marsica 177 giorni e per L’Aquila 275 giorni; per una colonscopia con endoscopio flessibile sono necessari, per l’area peligna 345 giorni di attesa, per l’area L’Aquila 228 giorni, per l’area Sangrina 177 giorni mentre per l’area Marsica 162; per un ecocolordoppler arterioso per arti inferiori sono necessari per l’area L’Aquila 416 giorni di attesa mentre per l’area sangrina 294 giorni; per una ecografia dell’apparato urinario sono necessari 268 giorni di attesa per l’area Peligna; per una Tac del torace con mdc sono necessari per l’area L’Aquila 269 giorni di attesa, per l’area Peligna 178, mentre per l’area Marsica 157 giorni; per una visita endocrinologica sono necessari 360 giorni di attesa nell’area Peligna e 190 giorni per l’area Marsica; per quanto concerne la Riabilitazione Territoriale, risultano in lista di attesa circa 400 pazienti adulti e oltre 200 bambini per attività riabilitative neuromotorie, psicomotorie e trattamento logopedico, interventi in molti casi urgenti e che necessitano, in quanto parliamo di bambini, della indispensabile tempestività delle cure. Per il sindacato occorre quindi dare attuazione all’iter del piano assunzioni già approvato lo scorso anno. Altrimenti il sistema sanità sarà vicino al collasso. Secondo la Cgil attendere la ridefinizione della rete ospedaliera per valutare il fabbisogno di personale porterebbe via altro tempo, aggravando una situazione già abbastanza precaria, che condanna il personale a turni massacranti e a logoranti attese i pazienti e utenti dei servizi sanitari.  Gravi sono soprattutto le condizioni in cui si lavora in tutti i Pronto Soccorso della ASL, le porte di accesso ai servizi di emergenza e urgenza Aziendali si trovano in condizioni inaccettabili con grave pregiudizio della qualità delle prestazioni che devono essere garantite in condizioni di emergenza e che vedono gli utenti costretti ad attendere ore per essere visitati e con il rischio concreto di non poter essere ricoverati per insufficienza di posti letto. “Per questo motivo riteniamo urgentissimo e non più procrastinabile da parte della Regione Abruzzo, procedere alla nomina del Direttore Generale della ASL; restituire alla stessa i pieni poteri e l’autonomia decisionale e programmatoria che le compete significa portare avanti tutte le azioni necessarie per il governo della Azienda Sanitaria n. 1 che ricordiamo essere la più estesa territorialmente in tutta la Regione e con un elevatissimo grado di complessità gestionale. Garantire da una parte le dovute risposte all’utenza in termini di erogazione di servizi essenziali, e dall’altra fornire ai lavoratori condizioni di lavoro adeguate per l’erogazione dei delicati servizi sanitari è un dovere di chi governa la Regione” sostiene la Cgil che chiede di rimettere al centro il lavoro ed i servizi che rendano funzionale e attrattivo l’intero sistema sanitario provinciale pubblico attraverso una progettualità seria e duratura che tenga conto dello stato di emergenza in cui versa l’Asl della provincia aquilana.