LA COMPAGNIA DI GIOIA A PRATOLA, LA FESTA DELLA MADONNA DELLA LIBERA ENTRA NEL VIVO (video)

Dalla soglia del santuario della Madonna della Libera fino all’altare maggiore strusciando a terra le ginocchia, lentamente e cantando inni alla Madonna. Si è ripetuto ieri sera, a Pratola Peligna, il rito dei pellegrini di Gioia dei Marsi, tra devozione, invocazione di pietà e di grazie alla Vergine. Con questo rito è entrata nel vivo la festa in onore della Madonna della Libera. A lungo la navata centrale del santuario, riaperto ad aprile dopo due anni per i lavori post terremoto, è stata attraversata da un centinaio e più di pellegrini, tra due ali di folla che a stento ha trattenuto la commozione, in un silenzio di stupore e di preghiera, solo a tratti interrotto da applausi. La festa in onore della Madonna venerata a Pratola, per aver salvato dalla peste la popolazione della cittadina peligna nel 1500, è entrata così nel vivo. Poco prima delle venti i pellegrini marsicani, con il sindaco Gianclemente Berardini, in cammino dalle prime ore del mattino, per quaranta chilometri, sono stati accolti alle porte di Pratola dal sindaco Antonella Di Nino, dal presidente del comitato festa Silvio Formichetti, dalla mastra Antonella Di Cristofaro, da mazzieri e portatori nel loro tradizionale abito celeste e da una folla straripante. “Ogni anno è un’emozione, che si rinnova e si accresce, è una tradizione che non ha confini e non ha tempo e da questo momento ha inizio la vera festa religiosa” ha detto il sindaco di Pratola, Antonella Di Nino. Applausi, sorrisi, abbracci, all’arrivo della compagnia di Gioia, che lungo la strada fino al santuario ha continuato ad intonare inni mariani, scanditi con instancabile vigore, a cori alterni tra uomini e donne. Giaculatorie quasi gridate segno di un’antica tradizione di devozione che resiste nel tempo e che riesce a coinvolgere anche tanti giovani. Tra i pellegrini di Gioia c’è anche un folto gruppo di devoti pratolani che hanno voluto percorrere la stessa strada con i marsicani. La processione è quindi salita verso il santuario, quasi metafora di un’ascesa spirituale, culmine di un cammino di preghiera, di canto, di fraternità, pronto ormai ad approdare alla meta della venerata Madonna della Libera. La processione finalmente è approdata nella piazza del santuario brulicante di gente. La festa che apre il mese di maggio, dedicato alla devozione mariana, unisce tutta la popolazione pratolana cui si aggiungono tanti devoti del comprensorio peligno. Chi può segue anche la diretta sui social, per un appuntamento al quale soprattutto tanti emigrati pratolani, negli Stati Uniti o in Canada, in Venezuela o in Francia, non vogliono mancare e anche via web arriva il loro “evviva Maria”. Domani la Madonna della Libera, dopo l’uscita solenne dalla teca nella quale è custodita nel santuario, in processione percorrerà le vie della cittadina.