CGIL: LINEA PESCARA-ROMA TRA LE PEGGIORI D’ITALIA E FERROVIE ABRUZZESI IN PIENA CRISI

La ferrovia Pescara-Roma è tra le dieci peggiori d’Italia. A rivelare il dato allarmante è lo studio Pendolaria 2018 di Legambiente, sul quale riporta attenzione la Filt-Cgil per rilanciare la vertenza-ferrovie in Abruzzo, segnata da un pesante aumento delle tariffe ed un calo netto delle utenze. Un dato che dice con chiarezza che la rete ferroviaria abruzzese è proprio messa male. Dal 2011 ad oggi il trasporto regionale su ferro ha subito un’involuzione senza precedenti. Ad attestarlo ci sono cifre abbastanza eloquenti: taglio dei servizi (-9,6%), aumento delle tariffe (+25%) e vertiginoso calo dei viaggiatori (-40%), che sono passati dai 23.530 utenti giornalieri del 2011 ai 14.140 del 2017.  Il materiale rotabile in media è inoltre vecchio di oltre un decennio (17,7 anni) a fronte della media nazionale di 15,4 anni. Come pure pesa sulle ferrovie abruzzesi il fatto che l’82% delle tratte è a binario unico contro il 57% della media italiana, che tradotto in chilometri significa che su 676 chilometri di binari in regione solo 123 sono a doppio binario. La denuncia sullo stato precario sulle ferrovie in Abruzzo è venuta da Carmine Ranieri e Franco Rolandi, rispettivamente segretario regionale della Cgil Abruzzo e Molise e segretario della Filt, che accusano la Regione sulla carenza di finanziamenti stanziati per il comparto (nel 2017 solo lo 0,24% della voce di bilancio della spesa regionale è stata indirizzata verso il servizio ferroviario regionale), puntando inoltre il dito contro il pesante deficit di competitività infrastrutturale.