BLOCCO ASSUNZIONI ALL’ASL, LA CGIL PRONTA A MOBILITARE IL PERSONALE

La Cgil è pronta alla mobilitazione del personale, delle istituzioni e dei cittadini, chiedendo una convocazione immediata della Regione Abruzzo e della Asl n. 1 da parte del Prefetto dell’Aquila se la Regione non darà seguito alla stabilizzazione del personale precario, lasciando gravi vuoti negli organici, con la sospensione dell’atto aziendale. Un appello lanciato anche al neoeletto presidente della Regione, Marco Marsilio e ai sindaci della provincia aquilana. Ad annunciarlo sono il segretario provinciale della Cgil, Francesco Marrelli ed il segretario provinciale della Funzione Pubblica-Cgil, Antony Pasqualone. “La situazione riguardante il personale della Asl è già di per se fortemente compromessa essendo carenti, rispetto al fabbisogno di personale, circa 700 unità lavorative dei vari profili professionali, con le evidenti conseguenze negative sulla qualità delle prestazioni erogate, sulla garanzia dei livelli minimi di assistenza, sulle liste di attesa e sui diritti dei lavoratori, i quali stanno prestando la loro opera in condizioni massacranti vedendosi frequentemente negato il diritto alla fruizione delle ferie, la giusta retribuzione per il lavoro svolto, dei riposi minimi obbligatori in dispregio della vigente normativa, la legge 161 del 2014, che, con la attuale dotazione organica viene quotidianamente disattesa” ricorda il sindacato. “A tutto ciò si aggiunga che nel corso del corrente anno, numerose saranno le cessazioni dal servizio a seguito della Quota 100, le quali si andranno ad aggiungere a quelle già stimate dalla ASL stessa con consequente ulteriore diminuzione della forza lavoro già di per se insufficiente” sottolineano. La Cgil invece ritiene urgente un piano straordinario delle assunzioni nell’Asl, partendo dalla conferma delle procedure di stabilizzazione avviate di recente ma riguardanti l’annualità 2018, alle quali si devono immediatamente aggiungere le procedure di stabilizzazione degli oltre 400 lavoratori precari nella programmazione 2019/2020 e l’immissione di nuovo personale in ruolo fino a raggiungere l’effettiva capienza della dotazione organica, invertendo la tendenza ad una riduzione di personale finalizzata solo a far quadrare i conti.