RIECCO L’IPOTESI DI GIUNTA DI SALUTE PUBBLICA, IL PD STRIZZA L’OCCHIO AL SINDACO CASINI

Una giunta di salute pubblica, a termine, potrebbe essere la soluzione temporanea della crisi che travaglia di nuovo l’amministrazione comunale, a soli sei mesi dalla revoca delle dimissioni del sindaco Annamaria Casini, avvenuta nell’agosto scorso. L’ipotesi ĆØ tornata attuale in questi ultimi giorni, dopo che il sindaco ha lanciato un appello rivolto anzitutto alle componenti della maggioranza nata nel 2016 ma aperto anche al contributo eventuale della minoranza consiliare. PiĆ¹ sensibili all’appello sarebbero i consiglieri del gruppo Pd. Gli stessi dem, un anno e mezzo fa, venne lanciata l’ipotesi di un accordo transitorio per una giunta di salute pubblica. All’epoca la proposta venne dal capogruppo del Pd, Antonio Di Rienzo ma in quel momento non venne accolta dalla maggioranza che invece rinserrĆ² i ranghi, stringendo i denti e andando avanti. A cambiare adesso il quadro politico ĆØ stata la decisione di Avanti Sulmona che alla vigilia delle elezioni regionali, tentando di racimolare consensi prendendo le distanze dal sindaco, ha deciso l’uscita dalla maggioranza. La maggioranza ora ĆØ in grave difficoltĆ  e il sindaco rischia di dover abbandonare la poltrona di palazzo S.Francesco in tutta fretta, lasciando il Comune ancora una volta nelle mani di un commissario prefettizio. Intanto questa mattina si riunisce l’Ufficio di presidenza del Consiglio comunale, presieduto da Katia Di Marzio. Non ĆØ stata perĆ² convocata, nell’immediato, la conferenza dei capigruppo consiliari, segno che la convocazione del Consiglio comunale, chiesta dal gruppo del Pd, verrĆ  fatta con tutta probabilitĆ  solo dopo il prossimo 24 febbraio, quando sarĆ  scaduto il termine per andare ad elezioni giĆ  a maggio prossimo. Se passerĆ  la proposta Pd di una giunta di salute pubblica il sindaco sarĆ  comunque obbligato a rimettere mano alla composizione della giunta, perfino ad azzerarla. Un onere ed un sacrificio che il sindaco dovrebbe accollarsi per scongiurare elezioni immediate che quasi nessuno oggi pare volere. Tra le stesse forze politiche premiate il 10 febbraio dagli elettori restano molte perplessitĆ  su un voto in tempi ravvicinati, perchĆ© in poche settimane sarebbe impresa assai ardua mettere insieme candidati e liste. Per non parlare dei timori del centrosinistra per il quale andare subito ad elezioni potrebbe significare una nuova pesante sconfitta.