SBIC: LA GIUNTA DI SALUTE PUBBLICA MASCHERA SOLO ACCORDO TRA GRANDI MANOVRATORI

Alla soluzione della giunta di salute pubblica il movimento civico Sbic non ci sta, sebbene non sia contrario ad un governo di salute pubblica che perĆ² coinvolga l’intera cittĆ  per evitare elezioni a maggio prossimoĀ “ma, nonostante il Carnevale alle porte, sarebbe utile che maschere e mascheramenti restassero fuori dagli affari del bene comune”. “La soluzione ipotizzata di una nuova maggioranza con il Pd, non ĆØ infatti un governo di salute pubblica, ma un mascheramento dellā€™ennesimo accordo poco trasparente e molto trasversale siglato, tra lā€™altro, tra i grandi manovratori della politica cittadina: Andrea Gerosolimo e Bruno Di Masci – accusa Sbic – dopo il ā€œpatto del branzinoā€, insomma, si rischia di assistere al ā€œpatto delle chiacchiereā€, quelle di Carnevale e quelle che si continuano a fare sulla pelle della cittĆ ”. Anche al sindaco Annamaria Casini il movimento civico rimprovera che “a parte qualche sporadica intervista rilasciata ad organi di stampa, non si ĆØ preoccupata di coinvolgere il consiglio comunale, nĆ© formalmente, nĆ© informalmente, nella soluzione della crisi”. Secondo Sbic “un governo di salute pubblica, riteniamo, presume un coinvolgimento vero e concreto di tutte le forze politiche e sociali della cittĆ , comprese quelle ā€œextraparlamentariā€ (extraconsiliari ndr.) ovvero la Lega e il Movimento 5 Stelle, giusto per citare le piĆ¹ strutturate, oltre ovviamente a tutti i gruppi e movimenti politici rappresentati oggi in consiglio comunale”. “Eā€™ un patto che deve essere sincero, che deve proporre e indagare il sindaco in prima persona, che non puĆ² non passare per lā€™azzeramento della giunta e delle societĆ  partecipate, e che deve puntare innanzitutto a rimettere le ruote alla macchina amministrativa e cercare di affrontare le urgenze piĆ¹ impellenti (scuole, punto nascita, bretella ferroviaria) grazie al supporto di validi professionisti, scelti al di fuori delle appartenenze – conclude il movimento – se il sindaco, e non chi per lei, non ĆØ in grado di rimettere insieme i pezzi della cittĆ  con questo spirito e questi metodi, ĆØ opportuno che lei stessa, in prima persona, si assuma la responsabilitĆ  del fallimento e suo e della sua maggioranza, e rassegni, questa volta definitivamente e senza ripensamenti, le dimissioni”.