TARGA AL REPARTO RIANIMAZIONE IN SEGNO DI GRATITUDINE DELLA FAMIGLIA DI SIMONE LOTITO

Una targa al reparto di Rianimazione dell’ospedale di Sulmona sarà donata dai genitori del giovanissimo Simone Lotito, ventiduenne, scomparso nel mese di dicembre, a causa di una grave malattia. La targa sarà donata dalla famiglia di Simone in segno di gratitudine verso il personale medico ed infermieristico del reparto che ha assistito con tutta professionalità e premura il giovane paziente. Un ringraziamento particolare la famiglie intende esprimere al primario Vincenzo Pace, da poco responsabile del reparto. Nella targa i genitori di Simone scrivono:”La mano stretta fino all’ultimo respiro e l’amore con il quale vi siete presi cura del nostro Simone ci accompagneranno per sempre. Un grazie dal profondo del cuore al dotto Vincenzo Pace e a tutto il reparto”. Nei giorni scorsi medici e infermieri si erano risentiti per essere stati tirati dentro la vicenda del mancato recapito della corrispondenza da parte delle poste italiane nella frazione di Cantone. Disservizio che aveva coinvolto anche Simone Lotito, in attesa di ricevere l’avviso per ritirare un ventilatore polmonare. Macchinario che non ha potuto utilizzare perché l’avviso che ne annunciava la disponibilità, inviato dalla Asl il 27 dicembre è arrivato solo il 21 gennaio, proprio a causa del disservizio postale. “Ci sembrava doveroso riconoscere i meriti a medici e infermieri che fino all’ultimo hanno fatto l’impossibile per salvare nostro figlio”, afferma il padre Franco Lotito, “il nostro è stato solo uno sfogo nei confronti di un servizio, quello della consegna della corrispondenza, che sta mettendo in crisi la frazione di Cantone dove abitano centinaia di famiglie. Quella lettera era per noi importante perché annunciava la disponibilità per Simone del ventilatore polmonare, notizia che avremmo dovuto tempestivamente comunicare entro 48 ore all’Enel al fine di garantire la continuità dell’energia elettrica al macchinario”. In modo tale che in caso di interruzione della corrente l’Enel avrebbe dovuto dare un preavviso di 24 ore affinché la famiglia Lotito potesse attivarsi per reperire una nuova fonte di energia in grado di poter far funzionare il ventilatore.