VITTIMA DI ERRORE GIUDIZIARIO, UN UOMO DI BUSSI OTTIENE 75 MILA EURO PER L’INGIUSTA DETENZIONE

Era finito ingiustamente in carcere perché accusato di aver fatto da basista in una rapina compiuta nel dicembre del 2011 a Raiano ai danni di un portavalori. Una rapina che fruttò quasi 175 mila euro. Sergio Moscone, 61 anni, originario di Bussi sul Tirino, dopo essere stato assolto dai giudici di Corte di Appello per non aver commesso il fatto, adesso ottiene anche il risarcimento di 75mila euro per l’ingiusta detenzione patita. Moscone, che dietro le sbarre e ai domiciliari, ha trascorso un anno di ingiusta detenzione, è stato riconosciuto vittima di un grave errore giudiziario e finalmente con il risarcimento ottiene ora il riscatto che aveva inseguito fin dal momento dell’arresto. I fatti risalgono ad una rapina a mano armata commessa ai danni di un portavalori. Moscone rimase coinvolto nella vicenda dopo che i carabinieri ritrovarono l’auto utilizzata per la rapina, in un capannone di Raiano che aveva in uso. Nel corso delle indagini e a distanza di una decina di giorni dalla rapina, il Gip Ciro Marsella del Tribunale di Sulmona, su richiesta dell’allora sostituto procuratore Maria Teresa Leacche, disponeva la custodia cautelare in carcere di Moscone fino all’ottobre dell’anno successivo alternando il carcere con la detenzione domiciliare. Poi il 23 ottobre è stato rimesso in libertà. “La vicenda che ci occupa rappresenta un caso di gravissimo errore giudiziario ove un onesto cittadino si è visto privato per circa un anno della sua vita e spogliato dell’affetto della moglie e dei figli”, afferma l’avvocato Angelo Pace che insieme all’avvocato Antonio Valentini dell’Aquila ha difeso Moscone nel procedimento giudiziario. “Fatti che hanno stravolto non solo l’esistenza del Moscone ma anche la vita dei suoi cari i quali sono stati travolti anche loro da questa tragica vicenda giudiziaria. Finalmente oggi giustizia è stata fatta”.
Alla sentenza di assoluzione della Corte d’Appello grazie alla quale Sergio Moscone è stato riabilitato agli occhi di tutti è arrivato ora il risarcimento del danno per l’ingiusta detenzione. “Un risarcimento che non potrà mai restituire il pezzo di vita rubato al Moscone e alla sua famiglia”, conclude l’avvocato Pace, “ ma potrà costituire un punto di partenza per guardare avanti, mai dimenticando tuttavia di essere stato vittima di una grave ingiustizia che gli ha cambiato definitivamente il corso dell’esistenza