“DANNI GRAVISSIMI” ALLE FAGGETE DI PACENTRO, AMBIENTALISTI VANNO IN PROCURA
I lavori in un cantiere forestale di grandi dimensioni, con scopi commerciali, a Fonte Romana-Difesa di Pacentro, starebbero recando danni assai gravi all’ecosistema forestale del Parco Maiella. In particolare i maggiori danni verrebbero provocati alle faggete. A denunciarlo è l’associazione aquilana Appennino Ecosistema che questa mattina ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Sulmona, ai Carabinieri e al Ministero dell’Ambiente. Sotto accusa finiscono l’Ente Parco Maiella, il Comune di Pacentro e la Regione Abruzzo, stando a quanto riportato nell’esposto dell’associazione. “Gravi danni al suolo, alle piante erbacee ed in generale all’ecosistema di un’ampia area con superficie pari a circa 20 ettari. In alcuni casi vi sono state realizzate vere e proprie piste per il transito dei trattori, con sbancamento delle relative scarpate, di lunghezza pari a circa 300 metri, larghezza di 3-5 metri e scarpate alte da 30 a 150 centimetri. Sono stati anche osservati danni diretti agli alberi di agrifoglio (Ilex aquifolium) – afferma l’associazione ambientalista – il ripetuto transito dei trattori per l’esbosco del legname sul delicato suolo forestale,reso ancor più fragile dalle correnti condizioni meteorologiche che hanno determinato un’elevata presenza di acqua, ha prodotto una devastazione senza precedenti, in una delle aree più intatte del Parco nazionale. E tutto ciò a pochi passi dalla Strada Provinciale “Frentana”, sotto gli occhi degli addetti all’Ente Parco e dei Carabinieri Forestali che hanno il compito di controllare il territorio del Parco”. L’associazione sottolinea poi che “l’ecosistema forestale colpito corrisponde all’habitat prioritario protetto da una Direttiva dell’Unione Europea 92/43/CEE Habitat numero 9210, riguardante le faggete appenniniche con tasso e agrifoglio, che si trova già in stato di conservazione “inadeguato” in base al Rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e le Ricerche Ambientali (ISPRA) del 2014. Nel caso di habitat prioritari, cioè a massima protezione europea, è possibile realizzare interventi soltanto in base a “considerazioni connesse alla salute dell’uomo ed alla sicurezza pubblica” o anche, ma in questo caso previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione Europea, “per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico”. Appennino Ecosistema si domanda “come avranno fatto allora l’amministrazione comunale di Pacentro, con relativo parere dell’Ente del Parco Nazionale della Majella e della Regione Abruzzo, a rilasciare la dichiarazione di incidenza ambientale non significativa? Se tale “autorizzazione” esiste, è da ritenersi palesemente illegittima, come pure un eventuale “nulla osta” rilasciato dall’Ente Parco”. Per questi motivi l’associazione ha chiesto alle Autorità di “esperire gli accertamenti del caso, promuovere le doverose azioni necessarie al fine di interrompere le condotte illecite e perseguire penalmente i responsabili per le condotte attuate e per i fatti esposti”. Nell’esposto appena presentato, Appennino Ecosistema ipotizza la violazione di numerose normative poste direttamente a tutela delle aree protette a livello europeo e nazionale.
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