SULMONESE SPENDE 32 MILA EURO CON LA CARTA DI CREDITO RUBATA ALLA DONNA CHE ASSISTE

Borse nuove, scarpe di ultima moda, occhiali da sole dei più costosi. E poi spesa quotidiana nei supermarket della zona, catenine e orologi da regalare a parenti e amici, vestiti per lei, rifornimento di benzina e prelievi in contante per tenere sempre il portafogli pieno. In un anno e mezzo ha “succhiato” al conto corrente delle due donne che assisteva, oltre 32 mila euro. Ieri il giudice per le udienze preliminari l’ha rinviata a giudizio per furto aggravato e continuato. Lo riporta oggi il quotidiano Il Centro nell’articolo a firma di Claudio Lattanzio. Guai in vista per S.P., sulmonese che il 17 aprile prossimo dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Sulmona per difendersi dalle grave contestazioni denunciate da una donna di Vittorito. I fatti fanno riferimento all’estate del 2016 quando C.D.B. , 65 anni di Vittorito, (assistita nel procedimento giudiziario dall’avvocato Vincenzo Colaiacovo), si è accorta che il suo conto corrente era stato praticamente prosciugato. I soldi che era riuscita a mettersi da parte insieme alla madre con cui viveva fino a poco tempo fa nella casa di via Roma a Vittorito, non c’erano più. A farglielo notare i carabinieri ai quali si era rivolto l’ex fidanzato dell’imputata, il quale, forse mosso da uno spirito vendicativo nei confronti della donna che lo aveva lasciato, si era recato in caserma raccontando l’utilizzo ingiustificato della carta di credito sottratta all’anziana da parte della sua ex. E dalle verifiche bancarie i carabinieri hanno scoperto quasi 500 operazioni nell’arco di un anno e mezzo con continui prelievi in contanti. Secondo la ricostruzione dei carabinieri a utilizzare il portafoglio elettronico a proprio piacimento era stata S.P. che approfittando della convivenza con le donne in quanto collaboratrice familiare, era riuscita ad entrare in possesso della carta di credito e del PIN, custodito in un cofanetto della casa. Dal gennaio del 2015 fino al luglio del 2016 i carabinieri hanno contato 472 operazioni per un totale di 32,291,69 euro. Ma la diretta interessata respinge ogni accusa e tramite i suoi avvocati Alessandro Margiotta e Armando Valeri si dice pronta a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che le vengono contestati.