TEATRO CANIGLIA: COOP MINERVA SENZA CONVENZIONE E UN EDIFICIO CON TANTI “ACCIACCHI”

Da quattro anni la cooperativa Minerva attende il rinnovo della convenzione con il Comune mentre la presenza ininterrotta degli operatori della cooperativa finora ha assicurato tutti i servizi indispensabili per gli spettacoli che ormai a cadenza settimanale si svolgono nel Teatro comunale Caniglia, che perĆ² mostra “acciacchi” vari nella struttura. La cooperativa, composta da una decina di operatori, si occupa di tutti i servizi da quelli di palcoscenico a quelli igienici, dalla manutenzione della struttura alle minime necessitĆ . Servizi per i quali la cooperativa si accolla anche oneri. Ma i rapporti con il Comune attendono di essere regolarizzati, perchĆ© la convenzione ĆØ scaduta giĆ  da quattro anni. E a causa della mancanza della convenzione le compagnie possono scegliere anche altri operatori per gestire gli spettacoli ma questo fatto, per quanto legittimo, spesso provoca disagi e contrattempi nell’uso della struttura, con la quale evidentemente gli unici ad avere piena dimestichezza sono proprio gli operatori della coop Minerva. A fine spettacolo, in alcune occasioni, si contano anche i danni, ai quali la Minerva dovrĆ  porre riparo o comunque il teatro non viene lasciato nelle condizioni in cui era stato trovato. “Non chiediamo solo la regolarizzazione del rapporto tra Comune e cooperativa – dicono gli operatori della Minerva – a noi preme anche una conservazione e tutela adeguata del teatro, che conosciamo da cima a fondo, lavorandoci giĆ  da una ventina di anni. Il teatro ĆØ un patrimonio dell’intera collettivitĆ  e come tale va curato e preservato in ogni particolare”. Questo chiede Minerva all’amministrazione comunale che non puĆ² trascurare i meriti acquisiti sul campo dalla cooperativa, che con impegni e sacrifici costanti assicura uno stato decente al teatro, oltre a garantirne lo svolgimento senza imprevisti delle numerose attivitĆ  culturali. Ma non c’ĆØ solo il nodo dei rapporti con la cooperativa da sciogliere. Anche la struttura, nonostante i lavori conclusi nel 2014, mostra i segni di alcuni “acciacchi” che se non riparati rischiano di trascinarsi per troppo tempo ancora e deteriorare alcuni settori dell’edificio. Emblematico ĆØ il caso del guardaroba inagibile, perchĆ© con incrostazioni nei muri provocate da infiltrazioni d’acqua. Oppure le pareti dei bagni del secondo ordine minacciate anch’esse da infiltrazioni di acqua. Anche in questo caso una struttura indicata da tutti come gioiello della cittĆ  e tempio dello spettacolo merita particolare cura.

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