“DAL PONTO A SULMONA”, IL TRAVAGLIO DI OVIDIO IN ESILIO NEL LIBRO DI DI IORIO E DI CARLO (video)

Dal Ponto a Sulmona” è l’unico libro pubblicato nell’ambito del Bimillenario Ovidiano e costituisce un “unicum” sia per la traduzione pregevolissima dello scomparso professore Ilio Di Iorio, insigne latinista, cultore e studioso delle lettere classiche e già preside del Liceo classico Ovidio, che per la riflessione della professoressa Stefania Di Carlo sul travaglio che vive Ovidio nella “relegato” in terra di Romania. Il volume, nato dal sodalizio culturale di oltre venti anni tra Di Iorio e la professoressa Di Carlo, è stato presentato oggi pomeriggio nei nuovissimi locali di Spazio Pingue. Il volume infatti è stato pubblicato grazie alla sensibilità culturale e al contributo fattivo dell’amministratore di Pingue Conad, l’imprenditore Fabio Spinosa Pingue. “Il libro affascina per la traduzione di finissimo pregio del professore Di Iorio – ha sottolineato Stefania Di Carlo – con la sua capacità e raffinatezza Di Iorio infatti ha saputo tradurre il verso latino con una perfetta frase italiana”. Dai versi ovidiani traspare poi tutto il travaglio del poeta nella “relegatio” a Tomi, l’attuale Costanza in Romania. In particolare il libro pone l’accento proprio sulla relegazione di Ovidio che a causa di un “error” e di un “carmen” da poeta adulato e lusingato divenne “derelictus”. L’analisi della professoressa Di Carlo tende proprio ad evidenziare cosa si celi dietro quell’ammissione di colpa ovidiana nonché l’importante opera di valorizzazione del grande poeta peligno dal 1958 (anno del bimillenario della nascita che vide come animatore del convegno sulmonese il professore Ettore Paratore) ai giorni nostri. La traduzione del professore Di Iorio sottolinea la sincerità, la cultura, la genialità, l’iporessia e l’anoressia di Ovidio nella Scizia minore. Prima di entrare nel vivo della presentazione del pregiato volume Gemma, figlia del preside Di Iorio, ha ripercorso in sintesi le tappe principali della vita del padre, dalla nascita in una modesta famiglia residente in via Pola, fino al compimento dei suoi studi e alla sua lunga esperienza di letterato e di docente, uomo appassionato di cultura ma anche impegnato in politica. L’artista Michele De Santis, già preside dell’Istituto d’Arte “Mazara” e legato da antica amicizia con Di Iorio, ha donato alla figlia del professore scomparso di recente una scultura raffigurante il volto del padre. Gli artisti Alessandro Monticelli e Claudio Pagone hanno poi parlato della loro esperienza artistica nell’ambito del Bimillenario Ovidiano. Così come Anna Berghella, già presidente di Fabbricacultura, ha ricordato i principali eventi culturali che hanno caratterizzato la preparazione del Bimillenario della morte di Ovidio e poi la celebrazione di questa importantissima ricorrenza, che ha rappresentato l’occasione più favorevole per riscoprire la figura e l’opera del sommo poeta sulmonese “gloria dei peligni”. Per una maggiore diffusione ed un recupero della cultura umanistica, soprattutto tra le giovani generazioni e ripartendo proprio dallo studio e dall’approfondimento dell’opera ovidiana, è intervenuta la dirigente del Polo umanistico, professoressa Caterina Fantauzzi.  Il saluto dell’amministrazione comunale è stato portato dal consigliere comunale Roberta Salvati.