PETIZIONE AL SINDACO: RIAPRANO LICEO CLASSICO E BIBLIOTECA COMUNALE

Una petizione al sindaco di Sulmona per sollecitare la messa in sicurezza e la restituzione alla città del Liceo Classico “Ovidio” e della Biblioteca Comunale, in piazza Tommasi, è stata avviata da docenti, ex docenti, personale ausiliare e alunni della scuola media Ovidio. “Prima che si concluda il 2017, anno del Bimillenario della morte di Ovidio, al sindaco chiediamo una risposta pubblica perché dopo otto anni l’edificio è ancora chiuso e interdetto agli studenti e alla cittadinanza, quali sono gli ostacoli da rimuovere, quali sono i tempi perché l’edificio sia restituito alla città” spiegano i promotori della petizione. Edificio storico del Liceo classico, dove intere generazioni hanno studiato, compresi illustri professionisti e persone che hanno fatto onore alla città e all’intero Abruzzo e biblioteca comunale, con un patrimonio librario di valore assai elevato, con volumi rari e preziosi, meta di numerosi studiosi provenienti da ogni parte del mondo, sono chiusi da quasi dieci anni.  “Molti di noi, oggi insegnanti della scuola media, intestata allo stesso Ovidio, hanno frequentato il liceo classico e hanno ben vivo il sentimento di orgoglio e di appartenenza a quel liceo che era un tempo la sede del Collegio dei Gesuiti, posto nel cuore della città – sottolineano – la piazza antistante il Liceo, piazza XX settembre con al centro la statua di Ovidio, era luogo di incontro e socializzazione tra gli studenti all’uscita da scuola, spesso anche con studenti di altre scuole che transitavano lungo corso Ovidio per fare ritorno a casa. Grazie a questa funzione, la piazza era diventata luogo di aggregazione sociale, culturale e ricreativo anche nelle ore serali e nei giorni festivi”. La stessa piazza era sede naturale di assemblee, anche improvvisate di studenti, quando esse non erano ancora istituzionalizzate, quando si organizzavano cortei per protestare in occasione di mobilitazioni nazionali, per eventi straordinari di cronaca o di politica nazionale e internazionale. “In questo luogo si affrontavano anche i problemi della città, come nel 1957, quando gli studenti, declamando slogan, si recarono in corteo, in via Mazara, dove era presente il Prefetto, venuto dall’Aquila per placare gli animi dei sulmonesi, a causa dello scippo da parte del capoluogo del Distretto Militare, situazione che portò alla sommossa cittadina “Jamm mo” ricordano ancora i promotori.