“DONA UNA PENNA AL COMUNE, SI APRIRA’ UN CANTIERE”, COMITATO SCUOLE SICURE SOTTO LE FINESTRE DI PALAZZO S.FRANCESCO

“Dona una penna al Comune, si aprirà un cantiere”. Con questo slogan, scritto su un pacco natalizio con tante penne rosse, da regalare a dirigenti e amministratori comunali, sotto le finestre di palazzo S.Francesco si sono ritrovati i genitori del comitato Scuole Sicure, con i rappresentanti del movimento civico Italica ed il coordinatore cittadino di Forza Italia. Scopo del dono delle penne rosse l’accelerazione ed il completamento delle pratiche riguardanti la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Non c’era tanta gente questa mattina in via Mazzara ma i genitori del comitato Scuole Sicure hanno chiesto a gran voce che il sindaco Annamaria Casini non sia solo entusiasta di aver sistemato i bambini nei Musp ma sia finalmente più sollecita verso quei dirigenti che rallentano o addirittura paralizzano, tra incertezze, timidezze e periodi di malattia, l’attività amministrativa, con danno dell’amministrazione comunale stessa e dei cittadini. “Andremo fino in fondo in questa battaglia per garantire l’incolumità dei nostri figli, per loro e per le future generazioni lottiamo per avere scuole sicure” ha spiegato Alessandra Fuà, rappresentante del comitato Scuole Sicure. “Diamo tutta la nostra solidarietà e il nostro impegno perché l’amministrazione comunale, nata per voltare pagina, si decida a farlo veramente scrivendo qualcosa di positivo e non lasciando pagine in bianco” ha detto Alberto Di Giandomenico, coordinatore del movimento Italica. Solidarietà ai genitori e preoccupazione per l’immobilismo permanente dell’amministrazione comunale che lascia fermi 14 milioni di euro e non apre i cantieri per l’adeguamento degli edifici scolastici sono state espresse da Antonio Menchinelli, coordinatore cittadino di Forza Italia. “Il palazzo sotto il quale stiamo parlando presenta lesioni – ha concluso Pasquale Di Toro – anche questo è il segno che l’amministrazione comunale deve svegliarsi  perché mentre altre città e paesi utilizzano i fondi del dopo terremoto, qui si continua nella lentezza o nell’immobilismo, con un ufficio sisma, tanto vantato da alcuni amministratori comunali, che si è mosso solo per pratiche riguardanti le categorie A, quelle riguardanti edifici con i danni più lievi”.