TRIBUNALE, IL SOTTOSEGRETARIO FERRI APRE UNO SPIRAGLIO DI LUCE PER IL FUTURO (video)

Uno spiraglio di luce arriva per il futuro del Tribunale di Sulmona. Ad aprirlo è stato questa mattina il sottosegretario al Ministero di Giustizia, Cosimo Ferri. “Stiamo lavorando per adeguare le piante organiche dei tribunali sottoposti a proroga come quelli abruzzesi” ha dichiarato Ferri parlando anche di una possibile rivisitazione della legge delega con cui sono stati soppressi i tribunali che hanno sede in città non capoluoghi di provincia. Ferri ha preso parte al VI seminario di criminologia che si è tenuto oggi a Sulmona. “Sono uffici giudiziari che intanto funzionano bene, hanno ottimo personale sia di magistratura e amministrativo, con un’avvocatura che collabora ed è attenta – ha proseguito Ferri – L’Abruzzo è un territorio che ha bisogno di questi tribunali e l’aver prorogato al 2020 è indice di grande attenzione e importanza. Ora il tema è quello di adeguare le piante organiche. Essendo una proroga e non essendovi stata la stabilizzazione le piante organiche risultano ancora da adeguare. Stiamo affrontando questo tema”. “So che la Regione – ha poi proseguito Ferri – ha istituito una commissione e noi anche a livello parlamentare insieme al ministro ci stiamo confrontando con tutti, con il territorio e con i sindaci. È chiaro che anche la presenza del carcere ha un significato e quindi in una realtà dove ci sono le carceri e i presidi di legalità anche gli uffici giudiziari hanno il loro compito. Grande attenzione riserviamo a quello che verrà dal lavoro della commissione regionale – ha concluso il sottosegretario alla Giustizia – perché potrà servire per fornire quegli elementi in più che già la magistratura e l’avvocatura e anche le istituzioni locali hanno sottoposto all’attenzione del ministro”. Intanto Ferri ha annunciato nuovi concorsi per l’assunzione di personale sia per i tribunali che per i penitenziari. “Dopo venti anni questo ministero ha bandito un concorso: a gennaio assumeremo 1.400 persone come assistenti giudiziari, per quanto riguarda i tribunali, che manderemo anche in Abruzzo e in questo territorio. Nella legge di stabilità c’è poi un emendamento che prevede l’assunzione di altre 1.400 persone, quindi assumeremo 2.800 cancellieri” ha spiegato Ferri. “Per quanto riguarda la polizia penitenziaria stiamo procedendo ad altre assunzioni. C’è un concorso in atto che scadrà a metà novembre che riguarda il reclutamento di 197 agenti penitenziari, che si aggiungono a quelli già assunti per un totale, entro fine 2018, di oltre 2.000 nuovi agenti”. Infine il sottosegretario si è soffermato sul nodo del 41 bis, il cosiddetto regime di carcere duro, tema di grande attualità al centro del seminario svolto al Teatro comunale.  “Bilanciare esigenze di sicurezza e giustizia con il rispetto dei diritti del detenuti. La salvaguardia della democrazia e dell’ordine pubblico e la certezza della pena devono garantire al contempo la tutela della incolumità personale e dei diritti umani, principi fondamentali per uno Stato di diritto” ha detto  Ferri. “Le misure che ha preso il ministero in questi giorni – ha precisato – sono misure certe ed efficaci che guardano all’omogeneità dei 41 bis. La circolare che ha fatto il ministro va in questo senso. Una conferma della necessità del 41 bis, ma che consente che il 41 bis di Sulmona abbia la stessa tutela di uno che è detenuto a Sassari. Oggi, nelle modalità esecutive, c’è una differenza, anche di interpretazione di alcuni diritti, di alcune tutele ed era necessaria una rivisitazione. Sul 41 bis non si può arretrare, ma andare avanti con determinazione, perché è una misura di prevenzione che serve per evitare collegamenti tra una persona pericolosa e la comunità esterna. Chi entra in carcere al 41 bis non può in alcun modo mandare messaggi all’esterno, né far sentire il suo peso. Inoltre è una misura che potrà servire anche nella lotta al terrorismo tanto che già esistono alcuni casi di detenuti sottoposti a 41 bis per quanto riguarda il terrorismo interno”.