PREMIO PRATOLA, RIBALTA NAZIONALE ANCHE PER PELIGNI ECCELLENTI

Un riconoscimento alle personalità dalle radici peligne, esponenti del mondo del lavoro, dell’economia, dell’informazione, della ricerca, della medicina, dello sport e dello spettacolo. Poi uno sguardo allargato ad altre personalità di primo piano nell’attualità. Questo è il Premio Pratola celebrato oggi pomeriggio nel gremito Teatro comunale della cittadina peligna. Organizzato dall’associazione Futile-Utile, presieduta da Pierpaolo Bellucci, la cerimonia di consegna dei premi, condotta da Fabio Maiorano e Laika D’Agostino, ha dimostrato l’importanza e la vitalità del Premio Pratola. “E’ un premio che mette insieme tante personalità, ponendo tutti noi nella condizione di guardare con attenzione alle eccellenze che hanno origine nella nostra terra” ha detto il sindaco Antonella Di Nino salutando il pubblico del teatro comunale, presenti anche altre autorità come il presidente della Provincia, Angelo Caruso. Primi premiati sono stati tre imprenditori, i pratolani Pasquale Colaiacovo, vice presidente della Colacem, azienda attiva nella produzione di cemento, e Vincenzo Santacroce, della Gran Sasso energie, accanto a Fausto Ruscitti, di Raiano, tra i primi imprenditori peligni entrato nel mondo della cooperazione. Per l’informazione è stata premiata l’emittente locale Onda Tv, nata nel 1984 e oggi rappresentata da Andrea D’Aurelio e dall’amministratore Pasquina Schiappa. Vanni Caruso, ricercatore, anch’egli originario di Pratola, per parte materna, titolare della cattedra di farmacologia nella Facolta’ di Farmacia ad Hobart ( Australia ). Il suo campo di ricerca è dedicato allo studio dei meccanismi di sviluppo del sistema nervoso, in particolare quello legato al dolore. Premi speciali sono andati all’arcivescovo emerito dell’Aquila, Giuseppe Molinari, che ha citato Ignazio Silone e la sua solidarietà verso i “cafoni” per ricordare quante parole vuote ancor oggi, come ai tempi di Silone, continuano ad attraversare il mondo della politica. Premio speciale anche per il fisiatra di papa Francesco, originario di Pratola, Valter Santilli, egregio professionista, salito alla ribalta delle cronache per la sua “profezia” sull’elezione di Jorge Bergoglio al soglio di Pietro. “Avevo visitato il cardinale Bergoglio afflitto da una lombosciatalgia e a conclusione della visita avevo ricordato al cardinale come Giacobbe cambiò nome in Israele dopo che l’angelo mandato da Dio lo aveva guarito dalla lombosciatalgia – ha ricordato il professore Santilli – il cardinale mi restò a guardare, poi eletto papa mi ha telefonato ricordandomi quell’episodio profetico. Immaginate l’emozione che ho provato e sono stato per questo sulle pagine dei giornali, “inguaiato” da diversi giornalisti, a cominciare da Massimo Franco del Corriere”. E a proposito di giornalismo, premiato dal presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Nicola Marini, abruzzese e dal presidente dell’Ordine d’Abruzzo, Stefano Pallotta, è salito sul palco il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, che ha dedicato il premio al suo giornale e a quanti fanno buon giornalismo.  Un premio speciale è andato anche a Maurizio Gentile, sulmonese e direttore di Rete Ferroviaria Italiana. “Questo premio è il segno che la terra peligna non dimentica i suoi figli e per questo i suoi figli non dimenticano questa terra” ha commentato Gentile. Sul palco sono saliti quindi anche Davide Cassani, ct della nazionale di ciclismo, romagnolo di Solarolo, che sogna una vittoria mondiale per i suoi atleti azzurri. Salvatore Cieri, direttore generale di Finanza Italdesign Giugiaro, abruzzese di Gissi ed infine l’attore Lino Guanciale, marsicano premiato dal sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, orgoglioso della sua “pratolanità”. “Sono nato a Pratola, mentre era festa della Madonna della Libera, il 3 di maggio, mentre suonava la banda accompagnando la processione” ha ricordato Pupillo, rivendicando il suo saldo legame con Pratola. Nell’intervallo, un altro pratolano doc, il musicista Gaetano Di Bacco si è esibito suonando la Czarda di Monti. Mentre in mostra ai piedi del palco del teatro sono state esposte le caricature del vignettista Franco Pasqualone.