“AVE ATQUE VALE”, L’ADDIO AL PRESIDE ILIO DI IORIO

“Ave atque vale” (salute e addio). L’addio ad Ilio Di Iorio quello pronunciato oggi pomeriggio sul sagrato della chiesa di S.Maria della Tomba da Franco Cavallone, presidente dell’Accademia degli Agghiacciati, a conclusione del rito funebre celebrato da don Ramon Peralta. Cavallone ha ripercorso la carriera di insegnante, dirigente scolastico e soprattutto di umanista, appassionato studioso di latino e greco, del preside scomparso. Cavallone si ĆØ soffermato sui caratteri che hanno distinto l’impegno scolastico e la passione di studioso del professore Di Iorio, non tralasciando la sua vicenda umana, caratterizzata dalla dura esperienza della prigionia in un lager tedesco, durante l’ultimo conflitto mondiale. Poi citando anche la sua esperienza politica, come capogruppo consiliare e assessore a palazzo S.Francesco, esponente di spicco della Dc. Tanti colleghi, allievi di decenni fa, amici ed estimatori si sono stretti intorno al feretro del professore Ilio Di Iorio e ai suoi familiari, la figlia Gemma, medico cardiologo dell’ospedale dell’Annunziata e il nipote Fabrizio. Commosso ĆØ stato anche il saluto da Stefania Di Carlo, docente dell’Istituto superiore di Scienze religiose, che ha collaborato con il professore Di Iorio nella stesura di preziosi volumi dedicati all’opera di Celestino V. “Proprio di questi tempi insieme al professore Di Iorio stavo lavorando ad una nuova opera, questa volta dedicata al poeta Ovidio – ha ricordato la professoressa Di Carlo – Di Iorio era un uomo colto, raffinato e profondo e in modo instancabile si stava dedicando a questo volume, al quale teneva molto e nel quale sono comprese sue eccellenti traduzioni di opere ovidiane”. E l’omaggio della professoressa Di Carlo ĆØ consistito proprio nella lettura di una elegia ovidiana, tratta dai Tristia, tradotta da Di Iorio. Un saluto al preside dell’Istituto Magistrale prima e del Liceo Classico poi ha rivolto Rosario Ciacchi, liceale dell’Ovidio, a nome della dirigente Caterina Fantauzzi e del personale del Polo Umanistico, ricordando l’impegno, la dirittura morale, la passione e la fine cultura di Ilio Di Iorio.