NUOVI COLLEGI ELETTORALI IN ABRUZZO, MELILLA: UN GRAN PASTICCIO

“La proposta dei collegi elettorali per Camera e Senato nella nostra Regione è irrazionale, strumentale e inaccettabile. Le proposte di collegi sono frutto di sciatteria ed improvvisazione, e obbediscono all’unico criterio della “corsa al voto, prima possibile e …chi se ne frega!”. Contro la nuova geografia elettorale che si profila si pronuncia con decisione il deputato Mdp, Gianni Melilla, che chiede ai fautori della nuova legge elettorale una riflessione più approfondita, lanciando quindi un appello a Renzi, Grillo, Berlusconi e Salvini, suggerendo loro di consentire alla Regione Abruzzo di formulare una sua proposta sui collegi elettorali, che risulterebbero snaturati, a danno dei territori e dei cittadini. “Innanzitutto bisogna dire che il voto dei cittadini non è uguale in ogni provincia: la provincia di Chieti ha 2 collegi alla Camera pieni con 387.956 cittadini mentre la provincia di L’Aquila ne ha 2 pieni con appena 297.424 cittadini mentre la provincia di Pescara ha 1 collegio e mezzo con 314.661 cittadini e così come la provincia di Teramo ne ha 1 e mezzo con 306.349 cittadini.I conti non tornano”. Melilla avverte che “i collegi vanno costruiti su numeri omogenei e non ci possono esserci differenze così rilevanti. Era così con i collegi uninominali della legge Mattarella, frutto di una riflessione tecnica di alcuni mesi per superare incongruenze e irrazionalità, tutto andando di fretta con un solo giorno disponibile per gli emendamenti”. E secondo lo stesso parlamentare non verrebbe garantito il principio della continuità territoriale. “Basti pensare che Giulianova sta in un mega collegio che arriva nell’alta Valle Pescara, a Popoli e Bussi. Oppure i comuni della Valle Peligna che in parte vanno sotto L’Aquila e in parte addirittura con Avezzano, con la perdita grave di un ruolo di rappresentanza che la legge Mattarella aveva garantito con l’aggiunta più naturale di una parte dei comuni dell’alta val Pescara per raggiungere il numero di cittadini necessari.Per i collegi senatoriali addirittura la provincia di Pescara ha un pezzo della provincia di Teramo mentre la Val Pescara sta in quella dell’Aquila senza alcun criterio oggettivo. Siamo alla umiliazione delle ragioni del territorio abruzzese. Una storia che non può essere chiusa in pochi giorni” conclude il parlamentare.


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