IN VALLE SUBEQUANA ARRIVANO LE PIANTAGIONI DI CANAPA INDIANA A SCOPO TERAPEUTICO

Coltivare la canapa indiana a scopo terapeutico. L’iniziativa è di una azienda italo olandese, la Enecta, guidata da due giovani imprenditori italiani, Marco Cappiello e Jacopo Paolini che hanno deciso di investire nel Centro Abruzzo con un progetto che in questo territorio non ha precedenti. Dal prossimo maggio, infatti, saranno seminati circa otto ettari di Canapa e la zona scelta è quella della Valle Subequana. Una scelta non casuale ma motivata dalle particolari condizioni climatiche dell’area caratterizzata da una forte escursione termica: temperature miti di giorno e molto basse di notte. “Condizioni climatiche che creano uno status di “sofferenza” alla pianta”, spiegano i due imprenditori emiliani, “che tenderà a sviluppare più resina, più CBD rispetto ad un clima con temperature più costanti”. Per il momento sul territorio subequano sono previste solo la semina e la raccolta con personale esclusivamente del posto. “Siamo molto soddisfatti di questa prima coltivazione che sta partendo in Abruzzo”, conclude Marco Cappiello Ceo di Enecta, “in un settore emergente che può portare una ventata di novità importante nel mercato italiano. Siamo noi stessi a produrlo, i semi che verranno coltivati tra qualche giorno sono registrati dalla UE all’interno di un circuito controllato e molto rigido”. La Canapa fa parte della famiglia della Cannabis ed è proprio in questo gruppo di piante che troviamo diverse molecole/composti chimici chiamati “Fitocannabinoidi”.

 Il CBD, a differenza del THC, non ha effetti psicoattivi e sempre più persone ne stanno apprezzando le caratteristiche e i benefici e gli studi scientifici a supporto né dimostrano la validità”. Il potenziale terapeutico del CBD ha attratto il mondo della Scienza ed è già stato utilizzato in diversi studi per il trattamento di numerose problematiche di salute ed oggi è riconosciuto tra gli elementi principali della “Cannabis Medica”. Dalle ricerche del mondo farmaceutico è emerso CBD ha un effetto sedativo e grazie al fatto che allevia vari dolori e sintomi, la maggior parte di coloro che ne fanno uso lo ricerca per questo. I suoi usi officinali superano quelli di qualsiasi altro cannabinoide noto, fra cui: la riduzione o la prevenzione d’infiammazione e nausea, diabete, alcolismo, PTSD, schizofrenia, artrite reumatoide, epilessia, patologie cardiovascolari, antipsicotico, ansiolitico e antidolorifico per gli spasmi muscolari o i dolori neuropatici, tradizionalmente più difficili da curare con qualsiasi rimedio medico, anche farmaceutico. Insomma chi lo utilizza otterrebbe tanti benefici ai propri malanni, curandoli in modo naturale, senza ricorrere a farmaci troppo invasivi che da una parte provocano gli effetti sperati e dall’altra creano effetti collaterali dannosi per altri organi del corpo.


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