TERREMOTO, OLTRE 100 PRATICHE FERME IN COMUNE GLI INGEGNERI LANCIANO L’ALLARME

Un incontro congiunto con Comune e uffici della ricostruzione per sollecitare soluzioni immediate sullo stato della ricostruzione post sismica al comune di Sulmona. Lo chiede il consiglio degll’ordine degli ingegneri della provincia dell’Aquila che questa mattina si è riunito nell’aula per le assemblee dell’ANCE nel capoluogo peligno. Sarebbero infatti oltre 100 le pratiche ferme negli uffici del Comune di Sulmona ed altrettante quelle bloccate nell’UTR 7 di Goriano Sicoli. Rarissime le pratiche già processate le quali, benché finanziate giacciono ancora sulle scrivanie dei vari uffici in attesa di autorizzazione ultimativa, mentre risorse economiche preziose restano infruttuose nelle casse pubbliche.
“I ritardi ormai eclatanti dovuti ad una burocrazia elefantiaca del processo di ricostruzione”, afferma il vice presidente dei costruttori edili Marco Tirimacco, coordinatore dell’area peligna, “stanno danneggiando imprese e progettisti con centinaia di cantieri non ancora avviati che potrebbero dare respiro all’economia cittadina, oltre che restituire le abitazioni ai cittadini. Anche il pagamento dei SAL, le tranche intermedie dovute alle imprese, avvengono con un ritardo ingiustificato che supera i sei mesi, triplicando i limiti di tempo fissati dalle norme e creando difficoltà ad appaltatori e subappaltatori che si trovano a dover anticipare in proprio le risorse per la ricostruzione.
Per Elio Masciovecchio, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, il processo della ricostruzione post sismica è fuori tempo massimo e vanno rinforzati gli organici degli uffici attraverso un’azione immediata dell’Amministrazione Comunale o tramite soluzioni alternative di emergenza. “Inutile cercare strategie particolari per muovere le economie dei territori – dice – se non si è in grado di attivare neppure i meccanismi ordinari”.
“Una situazione paradossale – conclude Tirimacco – l’edilizia in Valle Peligna soffre, con le risorse in cassa pronte per avviare i lavori. Basterebbe, in attesa degli attesi rinforzi di personale, una revisione parziale della convenzione che disciplina il funzionamento degli uffici tra Comune e UTR”.


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