TOMASSILLI NON ASPETTA IL PD E SI CANDIDA A SINDACO DI PRATOLA
Arriva anche il secondo candidato sindaco. Senza aspettare l’avallo del Partito democratico, l’ex vicesindaco Alessandra Tomassilli, rompe gli indugi e si candida a governare la cittadina Peligna. E lo fa con un comunicato in cui annuncia le motivazioni che l’hanno spinta a proporsi come primo cittadino. “Il mio amore per Pratola ed i pratolani, la mia passione politica e la mia esperienza amministrativa, mi inducono a mettermi a disposizione del Nostro paese e dei suoi cittadini candidandomi come Sindaco alle prossime elezioni di primavera. Cercherò di essere interprete delle famiglie più deboli ed in generale delle persone più in difficoltà, facendo una politica di inclusione ed andando oltre le appartenenze politiche, unendo le migliori energie e forze della città”. La Tomassilli afferma di sentirsi come alternativa a chi ha già creato degli steccati, presentandosi come candidato di una sola parte, Forza Italia ed il Centro Destra. “Pratola non ha bisogno di divisioni, Pratola non può e non deve avere colore politico, Pratola ha bisogno di tutti”, sottolinea Tomassilli. “Per questo, sono pronta a confrontarmi con coloro che la pensano come me e che hanno a cuore le esigenze del nostro meraviglioso paese. Vi aspetto domenica 19 Marzo alle ore 12.00 presso il teatro comunale di Pratola per spiegarvi le mie ragioni e manifestarvi le emozioni che sto vivendo in questi giorni, per costruire insieme il futuro del Nostro straordinario paese, Pratola Peligna”. Intanto incassa il sostegno dell’assessore regionale Andrea Gerosolimo: “non c’è nessun accordo con il Partito democratico. C’è invece Alessandra Tomassilli che mi ha dichiarato la sua intenzione di far qualcosa per PRATOLA. Ed io ho subito condiviso questa sua volontà”. La mossa della Tomassilli che era andata via dalla passata amministrazione sbattendo la porta in faccia al suo sindaco, ha spiazzato il suo ex partito che puntava a un accordo con Gerosolimo sul nome dell’attuale vicesindaco Costantino Cianfaglione. A questo punto il partito democratico si trova difronte a un bivio: o andare avanti per la propria strada proponendo un proprio candidato in quanto primo partito della città, oppure abbassare la testa e piegarsi alla mossa a sorpresa dell’ex vicesindaco.
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