COLPI’ IL RIVALE CON UNA BOTTIGLIA, GIOVANE SULMONESE FINISCE NEI GUAI

Arrivano concreti risultati delle forze dell’ordine nella lotta all’inquietante fenomeno delle violenze nel fine settimana in centro storico. Un giovane, di venticinque anni, P.P., è stato denunciato dalla Polizia per lesioni gravissime ai danni di un coetaneo, che ha rischiato di perdere un occhio. La denuncia è arrivata al termine di lunghe e laboriose indagini condotte dalla squadra anticrimine del commissariato, guidata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario. Il 4 febbraio scorso due giovani, nelle vicinanze di piazza XX Settembre, si resero protagonisti di una violenta lite, dopo un’accesa discussione scoppiata tra loro all’interno di un bar della zona. Nel violento alterco ebbe la peggio A.R. Uno dei contendenti, che poi la polizia ha individuato in P.P. aveva ancora tra le mani una bottiglia piena di birra e forse senza nemmeno rendersi conto del gesto, ha colpito l’altro giovane in pieno volto, mandandolo a terra. Sul posto sono arrivati subito gli agenti del commissariato e gli ispettori della squadra anticrimine della Polizia. I ragazzi, in quel momento nelle vicinanze del luogo dove è accaduto il fatto, sono stati subito fermati. I giovani presenti in un primo momento hanno evitato di riferire i particolari di quel che avevano visto. Da qui il lavoro meticoloso che la polizia ha dovuto svolgere, per quasi un mese, per arrivare ad identificare il presunto aggressore. A poco infatti sono servite le telecamere del sistema di videosorveglianza cittadino, in quanto malfunzionanti come segnalato nei giorni scorsi dalle stesse forze dell’ordine. Solo grazie all’impegno e alla grande abilità persuasiva dei poliziotti dell’anticrimine che hanno convinto alcuni testimoni a fidarsi di loro rivelando come era andata la dinamica dei fatti. Il colpo in pieno volto ha rischiato di far perdere l’occhio al giovane A.R., ricoverato d’urgenza al reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale S.Salvatore dell’Aquila, con una prima prognosi di quaranta giorni.