OPERAIO AI DOMICILIARI LICENZIATO, FIM-CISL REPLICA: E’ STATO MAL CONSIGLIATO

Respinge ogni accusa la Fim-Cisl sul caso dell’operaio Andrea La Civita, agli arresti domiciliari perché indagato nell’ambito dell’operazione “Fenice” e licenziato dalla Magneti Marelli. A parlare è Giampaolo Biondi, responsabile aquilano del sindacato. “Appena saputo dei problemi dell’operaio il sindacato si è attivato – ricorda Biondi – abbiamo tentato di recuperare l’errore commesso dal dipendente della Marelli, che forse mal consigliato, aveva inviato un certificato medico per giustificare la propria assenza dal posto di lavoro”. Secondo Biondi “certamente chi seguiva la vicenda giudiziaria dell’operaio avrebbe dovuto avvertire l’azienda dell’accaduto e consegnare tutta l’opportuna documentazione”. Successivamente l’operaio avrebbe inviato una lettera di giustificazioni. “Comunque sia ci siamo attivati ancora per scongiurate il licenziamento dell’operaio – continua il responsabile della Fim-Cisl – purtroppo però l’azienda si è dimostrata irremovibile, in quanto giustificando la sua assenza con un certificato medico l’operaio, secondo l’azienda, avrebbe tradito il rapporto di fiducia con essa”. Ma la Cisl assicura piena disponibilità verso La Civita. “Restiamo disponibili ad operare qualsiasi contributo utile alla salvaguardia degli interessi del lavoratore” conclude Biondi.