COMITATO MO’ BAST PRONTO A SCENDERE IN PIAZZA: “NO A PROPAGANDA E PROCLAMI”

“Non vogliamo più essere la città delle proroghe su ogni servizio, ma vogliamo certezze, soluzioni, sul mantenimento dell’Ufficio Polfer, così come sugli altri presidi di sicurezza e di legalità. La maggioranza che amministra e che decide, a tutti i livelli, non può parlare più di proroghe, ma deve assumere decisioni responsabili. Altrimenti non si capisce cosa stia lì a fare”. A parlare dopo la recente manifestazione a difesa del presidio Polfer della stazione di Sulmona, è Domenico Capaldo, portavoce del comitato civico “Mo’ bast”. Secondo il comitato civico, al di là degli annunci e dei proclami di quella manifestazione, lanciati dalla senatrice Paola Pelino e dal sindaco Annamaria Casini, “c’è una questione di diritti che vanno riaffermati, finora lesi per il nostro territorio, siamo cittadini di questo Stato e come altri chiediamo efficienza, servizi per la sicurezza, modernità nei collegamenti con la costa, con il capoluogo, con la capitale, per dare soluzione alle esigenze di tanti pendolari, studenti, che sono costretti quotidianamente a muoversi per ragioni di lavoro o di studio in treno”. Il comitato civico chiede “una scelta chiara da parte della Giunta Regionale che, invece, con la scelta di buttare al vento ben 11 milioni di euro per la costruzione della bretella di Pratola, vuole escludere la Stazione di Sulmona come punto di transito e quindi di servizio reso alla collettività Peligna continuando a mortificarla ed impoverendo in tal modo anche i servizi annessi, Polfer compresa”. Capaldo ed il comitato si dicono “convinti che non è aprendo cantieri di questo genere che risolviamo il problema dei collegamenti ferroviari tra L’Aquila e Pescara, non è questo il modo per aiutare la città di Sulmona, ma anzi si determina una ulteriore marginalizzazione del nodo ferroviario storico di Sulmona”. Concludono invitando la giunta regionale ed il sindaco Casini a battersi “contro questo spreco di denaro pubblico insieme ai cittadini ed ai Comitati ai quali avevano promesso di voler girare pagina” e si dicono “pronti a scendere in piazza a fianco di tutti ma nella chiarezza del progetto, della prospettiva per il nostro territorio quella vera, non della propaganda e dell’essere supini alle scelte di altri”.


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