VIDEOSORVEGLIANZA A SINGHIOZZO, ALLARME DELLE FORZE DELL’ORDINE
Il sistema di videosorveglianza cittadino funziona solo parzialmente, quando non è addirittura spento. Il problema, che pesa come handicap sulla sicurezza dei cittadini, è stato sollevato dalle forze dell’ordine che si sono trovate davanti all’impossibilità di utilizzare il servizio quando hanno avuto necessità più urgente di far ricorso alle immagini del sistema di videosorveglianza per ricavarne un ausilio importante nelle indagini su fatti di cronaca, anche di un certo rilievo, come risse o spaccio di droga o atti di vandalismo, che purtroppo diventano sempre più frequenti. Un fatto assai grave che accade perché in Comune non c’è chi possa salvare i file chiesti da polizia e carabinieri, quando invece agli inizi ad occuparsi di questo compito era la polizia locale. Poi carenze di personale e norme legate alla riservatezza (privacy) hanno indotto la polizia locale ad una sospensione dell’attività. Attualmente il servizio è gestito da una ditta esterna ed ogni volta occorra visionare le immagini del sistema bisogna fare un impegno di spesa apposito, spesso disatteso per la mancanza di fondi. Un problema ora sul tavolo del sindaco Annamaria Casini. “Ricevuta la segnalazione delle forze dell’ordine su questo problema mi sono subito attivata – ha spiegato il sindaco – ho chiesto all’ufficio tecnico di cercare soluzione al più presto, per tutelare la sicurezza dei cittadini e contrastare a fondo fenomeni preoccupanti, a cominciare da atti vandalici o da risse che esplodono tra giovani”. L’ipotesi vagliata al momento è quella di collegare il sistema di videosorveglianza direttamente alle caserme di polizia e carabinieri, allo scopo di una gestione diretta delle immagini da parte delle centrali operative delle forze dell’ordine. Un’ipotesi che si spera si concretizzi in tempi rapidi, per ripristinare un servizio indispensabile ora carente.
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