SOVRANITA’ MANIFESTERA’ IN DIFESA DEL POSTO POLFER DI SULMONA

“La città non può reggere un’altra iniqua razionalizzazione governativa che questa volta sottrae un presidio di polizia. Non è un taglio, ma una vera e propria rapina che lascia esposto alla crudeltà dei tempi un territorio gentile, incapace di difendersi a mani nude” E’ quanto afferma Alberto Di Giandomenico, coordinatore di Sovranità Sulmona, annunciando che il movimento sarà in piazza, al fianco della Polizia ferroviaria, nella manifestazione prevista per domani mattina, alle 10, nel piazzale della stazione. “È dagli anni cinquanta che la valle Peligna subisce spoliazioni e non dobbiamo mai stancarci di reagire, di far sentire la nostra voce, di manifestare per la difesa dei nostri diritti fondamentali, per il mantenimento e il potenziamento del presidio di polizia ferroviaria – continua Di Giandomenico – sabato mattina manifesteremo contro quest’ennesima ingiustizia. Un tempo era il distretto militare, oggi l’ospedale, il Punto nascita, il tribunale e decine di uffici pubblici minacciati di chiusura. Sacrificando, in questa ennesima assurda manovra governativa, proprio La Polizia ferroviaria del capoluogo peligno. È il colpo di grazia all’ultimo bastione di difesa di un territorio in cui la gente è esasperata dai livelli di disoccupazione dove, forse inconsapevolmente, i governanti bruciano uno degli ultimi tentativi di rilancio che del turismo verde fa economia in armonia con l’ambiente, la città è porta naturale dei Parchi. Gli standard di sicurezza non vanno messi in discussione tanto per i passeggeri quanto per i flussi turistici che in questi ultimi anni sono stati garantiti grazie ai viaggi sulla linea ferroviaria della Transiberiana d’Italia (Sulmona- Carpinone), organizzati dall’associazione Le Rotaie e Fodazione Fs, adesioni in ascesa. Ho come l’impressione che si voglia troncare sul nascere ogni iniziativa volta alla ripresa economica di Sulmona, questa città non deve stare simpatica né alla Regione né tanto meno al governo Roma se per ogni “riforma” la si prende alla gola per sgozzarla”.


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