AGENTE PM TRASFERITA, IL GIP PROSCIOGLIE DIRIGENTI E FUNZIONARI COMUNALI
L’ex segretario generale del Comune, Angela Graziani, l’ex dirigente del Comune, Tiziano Amorosi e la funzionaria comunale Stefania Spinosa, sono stati prosciolti dalle accuse di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico dal Gip del Tribunale di Sulmona, Marco Billi. La pronuncia del giudice, ieri mattina, ha posto fine ad una lunga vicenda originata dal permesso rilasciato dai tre imputati al trasferimento di un agente di Polizia municipale, in altra sede e con altre mansioni. Riguardo a quella decisione aveva espresso parere contrario il comandante di Polizia municipale. Il bando con cui la vigilessa era stata assunta al Comune di Sulmona infatti disponeva la permanenza in servizio dell’agente di Pm almeno per cinque anni. I tre imputati prosciolti avevano espresso parere invece favorevole alla delibera della giunta comunale, al tempo guidata dal sindaco Fabio Federico. Billi ha dato ragione all’operato degli imputati, riconoscendo validità al parere espresso al riguardo dal ministero su quel trasferimento. Quel parere faceva osservare che il vincolo di mandato per l’agente di polizia municipale non era sostenibile nel caso dell’assunzione in piccoli Comuni. Inoltre non fu recato danno alla Polizia municipale perché il vuoto lasciato dalla vigilessa trasferita venne in seguito colmato con nuove assunzioni, per scorrimento di graduatoria. Il processo concluso s’inserisce in vicende giudiziarie che hanno coinvolto la giunta Federico riguardanti delibere su dipendenti del Comune di Sulmona. Il prossimo 14 marzo sarà il momento dell’udienza preliminare riguardante l’ex sindaco Federico, l’ex assessore comunale Mauro Tirabassi, l’ex segretario generale del Comune, Franca Colella, il dirigente Filomena Sorrentino, le due funzionarie Elisabetta Salsedo e Fragolina Di Ianni, quest’ultima ora pensionata. In questo caso invece i reati ipotizzati sono quelli di peculato, falso in atti pubblici, usurpazione di funzioni, appropriazione indebita, l’assunzione del dirigente Amorosi ed in particolare il fatto che ad Amorosi sarebbero stati corrisposti emolumenti non dovuti per circa 80mila euro.