MACRO AREE, CAPALDO DEL COMITATO “MO’ BAST” ATTACCA L’ASSESSORE GEROSOLIMO

Il comitato civico “Mo’ bast” attacca l’assessore regionale Andrea Gerosolimo. Al centro della polemica l’esclusione della Valle Peligna dalle macroaree. “Nessuno vuole dimenticare, svilire, o mettere sullo stesso piano la V Macro Area Alto Aterno con la Valle Peligna, evidentemente, non si è colta l’essenza del nostro ragionamento, e cioè di una assenza di progetto, istituzionale e politica sulla Valle Peligna – precisa Domenico Capaldo, portavoce del comitato – Bene che ci sia una quinta macro area ma ci si chiedeva perchè, e non da oggi, ma dal 2014, pur avendone tutte le caratteristiche, la Valle Peligna è esclusa da qualsiasi tipo di provvedimento regionale che prenda atto dello stato di crisi pluridecennale in cui si dibatte”. Capaldo si chiede “come mai la Regione non tenga in alcun conto il deliberato di sedici Comuni e della raccolta di oltre tremila firme per la istituzione della Macro Area Valle Peligna e Valle del Sagittario”. E attacca: “A questo l’assessore non risponde, ma scarta, travisa, fa finta di non capire e, come dice il detto, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. Per il comitato “non si tratta di rivendicare trattamenti di priorità o di svantaggio minore o maggiore nell’ambito della “geografia regionale”, ma di eguaglianza di diritti tra territori e di pari trattamento che deve essere affermato, dal momento in cui c’erano due anni fa e ci sono oggi tutte le condizioni normative per poter avere benefici “di legge” e non regalie o peggio subordinazioni alle volontà dell’assessore di turno”.
“Poi molto da questo punto di vista ci sarebbe da disquisire e da dire anche sulla istituzione delle altre Macro Aree, e molto ci sarebbe da dire sui Poli di Attrazione, dove anche qui ci si invita a “studiare”ma non viene fornita alcuna spiegazione plausibile della volontà della Giunta Regionale di portare avanti un processo di marginalizzazione della Città e della Valle Peligna. Una responsabilità grave che andrebbe spiegata, e non possono esistere su questo ed altro deleghe in bianco” prosegue Capaldo ricordando ancora che “le condizioni di marginalità della Valle Peligna ci sono tutte, sono evidenti e solo chi vuole avere un atteggiamento demagocico e populista, autoreferenziale non si avvede, o non vuole avvedersi o peggio ancora vuole negare l’evidenza e sproloquia senza cognizione di causa”. Inoltre il comitato rammenta il fatto che lo stesso masterplan regionale ha destinato fondi assai ridotti al territorio peligno, che pure soffre di disoccupazione con dati assolutamente elevati, non certo trascurabili. Ma Capaldo sottolinea anche il paradosso di aver spacciato “il declassamento dell’Ospedale di Sulmona come un grande risultato ottenuto” per il territorio.
Capaldo, a nome dei cittadini del comitato, conclude precisando, a scanso di equivoci e sciocche interpretazioni di parte, che i cittadini aderenti al comitato civico sono mossi solo e soltanto “dall’interesse al mantenimento di servizi di qualità essenziali per la collettività” e tengono a sottolineare che “non si può continuare con questa solfa che chi non è allineato al modus operandi dell’assessore diventa il nemico da battere o da combattere a prescindere”. Capaldo e il comitato chiedono un confronto pubblico sui problemi del territorio.


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