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A LAVORO CON I JEANS DON THE FULLER ANZICHÉ IN TUTA

Jeans di qualità e personalizzati invece delle tute: Don The Fuller, azienda sulmonese leader del denim, con base operativa nel Teramano, li realizzerà con un’etichetta dell’azienda per la Redbox Srl di Pomezia (Roma) che li ha commissionati per i suoi 120 dipendenti. La Redbox è un’industria manifatturiera con lavorazioni automatiche e manuali che produce packaging in cartone ondulato. “Una scelta – dicono le due aziende – che mira a identificare il dipendente con l’azienda e garantire confort sul luogo di lavoro”. “Il tessuto utilizzato, infatti, è super resistente ed è stato effettuato solo un lavaggio con ammorbidente senza mutare il colore originale del jeans. L’obiettivo è riportare il jeans alle sue origini e utilizzarlo anche come indumento da lavoro così come facevano i cercatori d’oro in America nel 1853 e qualche anno dopo nella realizzazione dei primi grattacieli di Manatthan. Ma non solo. Attraverso questa collaborazione con Redbox srl, Don The Fuller analizzerà i jeans utilizzati dai lavoratori e, fra qualche anno, prenderà spunto per una nuova ricerca del vintage del jeans utilizzato in fabbrica durante le ore lavorative”. “Oggi la ricerca del fashion e del vintage – spiega Mauro Cianti Ceo Don The Fuller – è sempre più artefatta dalla tecnologia e dalla copia del vintage non originale, questo nuovo progetto, invece, rappresenta un modo sicuro per ottenere interessanti spunti per la nostra ricerca. Il jeans – sottolinea – è come una scatola nera della vita di chi lo indossa, ne registra le abitudini e i movimenti, stampa in modo indelebile gli attrezzi di lavoro a contatto con il jeans, ricorda con l’usura da sfregamento localizzata sulle cosce sulle ginocchia sul retro tutti gli sforzi effettuati da chi lo indossa”. “Abbiamo scelto i jeans Don the Fuller per i nostri dipendenti di Roma e di Milano – spiega Diego Meuti Ceo di Redbox Srl – ritenendo che anche lo stile dell’abbigliamento dei lavoratori sia importante. Nelle varie visite che riceviamo dai più noti brand owner mondiali nei segmenti del mass market e del lusso – sottolinea – ci distinguiamo anche per i capi indossati dai nostri dipendenti. Siamo molto orgogliosi di questo progetto interamente Made in Italy anche nella fase di studio e di analisi del capo”. Il progetto mira ad allargarsi anche altri settori del lavoro tra cui l’edilizia, la grande distribuzione.

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