LADRO DI PORTAFOGLI TRADITO DALLA FARFALLA TATUATA SULLA MANO

Se l’era fatta tatuare sulla mano in segno di libertà. Ma a tradirlo è stato proprio quel tatuaggio a cui teneva tanto. Infatti grazie a quella farfalla ripresa dalle telecamere mentre effettuava i prelievi dai conti correnti delle persone alle quali aveva sottratto bancomat e carte di credito dalle loro automobili che i carabinieri sono riuscito a incastrarlo. Con l’accusa di furto aggravato su autovettura è stato arrestato dai carabinieri di Sulmona un giovane 26enne pluripregiudicato di etnia rom. L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Sulmona, Marco Billi, è stata notificata al diretto interessato nel carcere di Pescara dove il giovane rom era già detenuto per reati della stessa natura. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Sulmona coordinati dal comandante Florindo Basilico e pienamente condivise dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Sulmona, Aura Scarsella. In particolare il rom si è reso responsabile di due episodi risalenti rispettivamente al mese di aprile e di giugno di quest’anno. Due furti su auto dove i proprietari avevano lasciato i portafogli contenenti, in entrambi i casi, oltre a documenti personali anche le tessere bancomat. Con queste, sia la prima volta, reato compiuto a Sulmona, che la seconda, furto avvenuto a Pacentro, il giovane si è recato subito nella banca interessata per prelevare le somme di 490 dal primo bancomat e 2.000 euro dal secondo. A seguito delle denunce presentate dalle due vittime del furto i carabinieri si sono messi in azione ricostruendo i vari tasselli della vicenda. Come detto è stato fondamentale alla risoluzione del caso, il tatuaggio a forma di farfalla presente sulla mano destra del malvivente e ripreso dalle telecamere le cui immagini, da sole, senza quel particolare, non apparivano, in un primo momento, così chiaramente riconducibili all’autore dei reati. Nondimeno il giovane era già sottoposto, in entrambi i casi, a misure parzialmente limitative della libertà personale con obbligo di firma presso la polizia giudiziaria. L’ordinanza, da cui emerge la spiccata professionalità dell’autore che gli ha consentito una non comune individuazione delle persone offese nonché l’immediato e reiterato utilizzo delle tessere bancomat appena sottratte, procurandosi un apprezzabile profitto illecito prima del blocco della tessera da parte dei titolari, è stata notificata il carcere di Pescara dove il 26enne si trovava già rinchiuso.