SANITA’, RANALLI: RICORSO DI POPOLI E’ SCHIAFFO MORALE ALLA GIUNTA CASINI

“E’ uno schiaffo morale all’amministrazione comunale sulmonese la decisione del Comune di Popoli di presentare ricorso al Tar contro il piano sanitario regionale, proponendo la creazione di un polo sanitario Sulmona-Popoli-Castel di Sangro, come auspicato dalla minoranza consiliare al Comune di Sulmona”. A parlare è il consigliere comunale Fabio Ranalli, con una dichiarazione destinata a riaccendere polemiche sulla sanità. Nei giorni scorsi la giunta comunale di Popoli ha deliberato un ricorso al Tar contro il piano sanitario regionale, varato dal commissario-presidente Luciano D’Alfonso. “La creazione del polo sanitario della Maiella, unendo gli ospedali di Sulmona, Popoli e Castel di Sangro, è stata proposta in un nostro documento, presentato nella seduta di consiglio comunale che nel luglio scorso ha discusso di sanità – ricorda Ranalli – però quella proposta è stata inspiegabilmente bocciata in aula, perché giunta e maggioranza ritenevano che Popoli e Castel di Sangro non fossero interessati ed invece Popoli ha sostenuto proprio quella proposta, decidendo di ricorrere al Tar”. Sul destino poi dell’ospedale dell’Annunziata Ranalli, ricordando che la Valle Peligna è area ad elevato rischio sismico, sottolinea che non può essere privata di una struttura sanitaria importante, capace di affrontare emergenze gravi come quella del terremoto e questa ragione deve essere di ulteriore sostegno alla battaglia perché l’ospedale non sia declassato. Passando invece al caso della ex Caserma Battisti il consigliere di minoranza si augura che l’amministrazione comunale prenda sul serio la proposta di destinare l’immobile a centro regionale di Protezione civile, puntando ad ottenere finanziamenti statali ed europei, per le opere necessarie all’immobile, considerando anche l’ipotesi che quell’edificio ospiti anche i Vigili del Fuoco, forza per sua natura connessa alla Protezione civile. Infine Ranalli riprova il comportamento della giunta Casini che ha dimenticato qualsiasi celebrazione del trentennale del conferimento della Medaglia d’Argento al Valor militare alla città di Sulmona, per la fierezza con cui i cittadini sulmonesi, nella lotta di Resistenza, contribuirono con il proprio spirito di sacrificio a ristabilire nel Paese i valori di democrazia e libertà. “Nè una cerimonia al monumento ai caduti, né un manifesto commemorativo è stato previsto dall’amministrazione comunale” conclude Ranalli.