TRUFFA A DANNO DELLA REGIONE PER 100MILA EURO, INDAGATO IMPRENDITORE A RAIANO
E’ accusato di truffa aggravata, ai danni della Regione Abruzzo, per ottenere contributi pubblici, un imprenditore di Raiano, iscritto nel registro degli indagati dai carabinieri della locale stazione che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per cento mila euro oltre che sul suo conto corrente personale anche sui quelli di due societĆ , di cui l’imprenditore ĆØ il legale rappresentante. Un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, su richiesta del Sostituto Procuratore, Stefano Iafolla, riguardanteĀ la ricezione di contributi per lāincremento dellāoccupazione. NelĀ 2012 la Direzione Politiche Attive del Lavoro della Regione Abruzzo ( POFSE Abruzzo 2007-2013 āLavorare in Abruzzo 3ā) aveva attivatoĀ un servizio pubblico per lāaccesso agli incentivi ai datori di lavoro o alle imprese finalizzati allāincremento dellāoccupazione. Dalle indagini dei carabinieri sarebbe emerso cheĀ nel gennaio del 2013 il legale rappresentante delle due societĆ locali aveva partecipato al bando inviando due domande (una per ogni societĆ ) per lāassunzione, a tempo indeterminato, Ā di 15 lavoratori āfull timeā (per 40 ore settimanali) per ciascuna societĆ , presentando la richiesta di finanziamento. Il progetto POFSE prevedeva che tali assunzioni dovessero essere effettuate, a pena di decadenza, entro 60 giorni a decorrere dalla comunicazione di ammissione al finanziamento (quindi nel marzo del 2014). I militari avrebbero scoperto che a settembre 2014 non sarebbe stata assunta nessuna delle 30 personeĀ indicate nella richiesta di finanziamento Ā e che nellāaprile 2015 (oltre i termini di decadenza) sarebbero risultati impiegati solo 3 giovani in una delle due societĆ e 4 nellāaltra. Secondo gli investigatori i 7 lavoratori complessivamente assunti avrebbero svolto mansioni diverse da quelle indicate nel bando e che lāindagato, che si sarebbe impegnato ad assumere solo soggetti con disoccupazione da almeno 24 mesi (al fine di ottenere il massimo del finanziamento) ne aveva presi solo 3 dei 7 assunti in totale, con questo requisito. Elementi questi che hannoĀ convinto lāAutoritĆ Giudiziaria di un concreto āfumusā indiziario del reato di truffa aggravata, disponendo quindi il sequestro preventivo delle somme depositate sui conti correnti intestati alle due societĆ e di quelle versate su ogni altro eventuale conto aperto sul territorio nazionale ed intestato alle medesime o personalmente allāimprenditore.