OSPEDALE DI SULMONA, SOVRANITA’ CHIEDE INCONTRO ALL’ASSESSORE GEROSOLIMO
“L’Ospedale di Sulmona è capro espiatorio di una gestione della sanità di cui hanno beneficiato altre realtà”. E’ quanto sostiene il movimento Sovranità che sull’Ospedale dell’Annunziata e la sanità nel Centro Abruzzo chiede un incontro chiarificatore all’assessore regionale Andrea Gerosolimo. Il movimento critica aspramente l’esito della riunione a porte chiuse tra sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, l’assessore regionale e i primi cittadini della Valle Peligna: “Nessun giornalista presente e a seguire i lavori non c’era nessuno del presidio che, per mesi, ha difeso e salvato il Punto nascite di Sulmona – accusa il coordinatore del movimento Alberto Di Giandomenico – Da primo livello il presidio ospedaliero si ritrova ad operare come ospedale di base. Abbiamo perso tutto e dai sindaci non una parola a difesa delle comunità che rappresentano e che sono state penalizzate da queste decisioni piombate dall’alto. La programmazione sanitaria indicata venerdì scorso a palazzo San Francesco non promette davvero nulla di buono e i primi cittadini hanno semplicemente preso atto di quanto previsto dall’assessore Gerosolimo: 16 posti letto in più per l’ospedale che ne conta oggi 146, 4 le unità operative complesse mantenute: cardiologia, chirurgia, medicina generale e ortopedia. E’ proprio un grande sforzo! Le unità operative semplici passeranno da 9 a 14, almeno così dichiara l’assessore”. Secondo Di Giandomenico “è davvero un’elemosina se la sanità regionale punta alle eccellenze, ma per l’ospedale peligno si va avanti a promesse che sfumano poi con tagli repentini e ritardi stratosferici. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ed è per questo che vorremmo capire dall’assessore Gerosolimo se la programmazione di venerdì scorso è una sua idea e se sia l’espressione della volontà regionale. Vorremmo sapere se c’è davvero qualcosa dietro le promesse di potenziamento delle unità operative, di medicina generale e di ortopedia, e quelle di attivazione di una unità operativa complessa di lungodegenza che verrebbe dotata di 15 posti letto”. Chiede Di Giandomenico se “questi posti andranno aggiunti ai 16 posti letto promessi o sono già compresi? Vorremmo che l’assessore spiegasse anche a noi la consistenza di questa programmazione, accettabile magari negli anni ’70, ma non oggi che il territorio accoglie e si trasforma inesorabilmente affrontando questioni delicate e particolari problematiche. Saremo mai pronti ad una eventuale emergenza sanitaria in questo comprensorio dalle peculiari caratteristiche orografiche?” conclude il coordinatore di Sovranità osservando che “quanto alle dotazioni e alle attrezzature sarebbe il caso di chiarire se funzioneranno davvero, se sono stati previsti tecnici per renderle operative, se sia stata prevista, nella programmazione, una riorganizzazione del personale dell’ospedale e nei reparti che si dice saranno aggiunti e potenziati. Le unità complesse resteranno così come sono state lasciate? L’impressione è che per uscire dal Commissariamento, sull’altare regionale, sia stato sacrificato proprio l’ospedale di Sulmona quale capro espiatorio di una gestione dissoluta di cui hanno beneficiato altre realtà, senza alcun dubbio. A Gerosolimo chiediamo un incontro chiarificatore, se davvero l’obiettivo è fare del bene alla comunità cui appartiene”.