PD VERSO IL SOSTEGNO AL CANDIDATO DI MASCI, VENERDI ASSEMBLEA DEI TESSERATI

L’assemblea degli iscritti del Pd darà la sua indicazione di voto sul candidato sindaco da sostenere nelle elezioni del 5 giugno. I tesserati che dovranno esprimere la loro indicazione sono stati convocati dal segretario provinciale Mario Mazzetti per venerdì prossimo, 29 aprile, alle 17, nella sede di corso Ovidio. Il Pd infatti, non avendo indicato un suo candidato sindaco né preparato una sua lista, per decisione del segretario regionale Marco Rapino e dei sub commissari, insediatisi nel febbraio scorso alla guida del circolo sulmonese, in queste elezioni non sarà presente con il proprio simbolo, affidandosi alle liste civiche. I pronostici della vigilia sull’orientamento prevalente tra gli iscritti al circolo sulmonese volgerebbero a favore del candidato sindaco Bruno Di Masci, già sostenuto da otto liste. “La città in piena crisi ha bisogno della capacità e dell’autorevolezza di una personalità dalla lunga esperienza politica e amministrativa, maturata prima al Comune di Sulmona, poi in Provincia e Regione – sostiene Antonio Mastrogiuseppe, professionista iscritto al circolo Pd – questo motivo, legato agli interessi generali della città e non a ragioni personali o di parte, ci spinge verso l’indicazione per Di Masci, con l’impegno che lo stesso Di Masci, eletto sindaco, preparerà alla città una classe dirigente nuova e competente”. “Tra gli altri candidati in lizza vicini alle nostre idee, ai nostri valori e principi non ne vediamo – afferma Franco Casalvieri – non c’è in nessuno, fuorché in Di Masci, quella capacità, data dall’esperienza, per affrontare con decisione e risolutezza la crisi in corso, che grava su tutti i cittadini”. Dal canto suo Di Masci si attende un riconoscimento alla propria candidatura da parte della base del partito. Ma decisamente, se il partito indicherà il suo nome, Di Masci rifiuta l’idea di candidarsi con il simbolo Pd. Già nell’assemblea tenuta nel marzo scorso al Cinema Pacifico Di Masci infatti invitò tutti a mettere da parte, per il momento, bandiere e simboli di partito, davanti alla crisi preoccupante che vive la città.