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DOPO OTTO ANNI DI SILENZIO TORNA IL PREMIO “CAPOGRASSI”

Torna dopo otto anni di pausa forzata il Premio Capograssi. Sabato prossimo, 23 aprile, alle 11, nel Teatro Caniglia, si svolgerà la cerimonia solenne di consegna dei premi intitolati al giurista e filosofo sulmonese, nel giorno del sessantesimo anniversario della scomparsa, avvenuta a Roma. La manifestazione è stata presentata oggi pomeriggio dai promotori: Lando Sciuba, presidente della sede abruzzese della Fondazione Capograssi, Fabrizio Politi, presidente del Consorzio del Polo universitario di Sulmona e Gianni Febbo, componente della Fondazione Capograssi e dal 1986 tra gli organizzatori del Premio, legato da saldo sodalizio culturale e personale con il compianto professore Giuseppe Papponetti, che del Premio stesso fu tra i principali artefici. Per la sezione Attualità storica verrà premiato il professore Ernesto Galli Della Loggia, ordinario di Storia contemporanea ed editorialista del Corriere della Sera. Per la sezione Vita etica sarà premiato il professore Gaetano Calabrò, emerito di Storia delle dottrine politiche all’Università La Sapienza di Roma. Per la sezione Stato di diritto il professore Angelo Antonio Cervati, emerito di Diritto costituzionale comparato dell’Università La Sapienza di Roma. Prima della cerimonia al Teatro Caniglia una corona d’alloro sarà deposta, alle 10.30 di sabato, ai piedi del busto del giurista in piazza Capograssi. “Da sempre il premio Capograssi si distingue per la sua elevata caratura culturale ed etica, omaggio ad una grande personalità” ha sottolineato Lando Sciuba, plaudendo a quanti hanno favorito con il proprio impegno il ritorno al Premio Capograssi, in particolare il professore Politi. “Bisogna essere grati anche all’amministrazione comunale del sindaco Peppino Ranalli e all’assessore alla Cultura, Luciano Marinucci, se il premio Capograssi avvia una sua nuova stagione” ha osservato Politi, ricordando come “la figura del giurista sulmonese sia unica come pensatore del Novecento, per essere andato anche controcorrente rispetto al pensiero dominante nel suo tempo, di osservanza crociana”. “Capograssi nei suoi scritti mostra di aver compreso, prima di altri la crisi dello stato borghese ottocentesco” ha concluso il presidente del Consorzio universitario. Sciuba ha poi ricordato i nomi tra i più illustri del panorama giuridico italiano premiati nel Capograssi e alcuni di loro cittadini onorari. Infine Gianni Febbo ha voluto sottolineare come l’idea del Premio Capograssi, prima inserito in una serie di manifestazioni celebrate all’Aquila, nacque nel 1986 proprio da una visita ad una cerimonia dedicata al giurista sulmonese svoltasi nel capoluogo abruzzese. “Era con me l’allora assessore comunale alla cultura, Bruno Di Masci, che facendo ritorno a Sulmona prese l’impegno di lavorare per istituire il premio e con la nostra collaborazione riuscì in questo obiettivo” ha concluso Febbo.